TORINO – Non c’è razzismo dietro l’aggressione subita da Daisy Osakue. Almeno per ora è questa la posizione sull’episodio presa dalla Procura. L’atleta di origini nigeriane, domenica scorsa, a Moncalieri, è stata colpita all’occhio da un uovo lanciato da un’auto in corsa. Sul caso gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per lesioni a carico di ignoti.
Ricalcata la posizione del premier Giovanni Conte
Anche il premier concorda con quanto comunicato dalla Procura. “Lei stessa – ha dichiarato Giuseppe Conte – mi ha detto che non ci sarebbe matrice razzista”. Parole che stridono con quanto affermato a caldo da Daisy (componente della nazionale italiana di atletica leggera) all’uscita dell’ospedale Oftlamico dove è stata ricoverata dopo l’aggressione.
“Non hanno colpito me in quanto Daisy – aveva spiegato la giovane – ma me in quanto ragazza di colore”. Frasi forti che però sono state ritrattate dalla ragazzo proprio durante una telefonata avuta con il premier.
Non si tratta di un caso isolato
I carabinieri che lavorano sul caso hanno scoperto che l’episodio avvenuto domenica sera ai danni di Daisy non sarebbe un caso isolato. Nelle ultime settimane a Moncalieri i lanci di uova contro abitazioni e passanti sono stati almeno cinque. I militari sono sulle tracce di un Fiat Doblò, probabilmente lo stesso da cui sarebbero partite le uova che, nella notte tra il 14 e il 15 luglio sono finite contro il muro della casa di un pensionato e la sera del 25 luglio hanno colpito tre donne all’uscita da un ristorante. C’è il sospetto che si tratti di una banda dedita a questo tipo di atti vandalici e violenti.