Caso Moro, Morra: “Le parole del giudice Alemi pongono domande scomode sul ruolo di Cutolo”

Il senatore del Movimento 5 Stelle commenta le dichiarazioni del magistrato sul noto boss della camorra

Foto Fabio Cimaglia in foto Nicola Morra

MILANO“Leggere le riflessioni e le memorie del giudice Alemi in relazione alla trattativa fra Stato e Brigate Rosse in occasione del rapimento del consigliere regionale campano Ciro Cirillo pone domande evidentemente scomode. Se nessuno finora l’ha fatto in maniera pubblicamente rilevante”. Lo ha scritto su Facebook il senatore M5S Nicola Morra, commentando una intervista al magistrato Carlo Alemi pubblicata da ‘Il Mattino’. In cui il magistrato parla delle rivelazioni del boss Raffaele Cutolo a proposto del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro.

Le rivelazioni del magistrato sul ruolo di Cutolo

“Ci si scandalizza – aggiunge Morra – a dire il vero neanche tanto, visto che non tutti condividono lo sdegno per quanto certificato dai giudici di Caltanissetta a proposito della Trattativa tra Stato e Mafia in occasione della stagione delle stragi. Quando lo Stato si rapporta per il tramite di suoi servitori infedeli con Cosa Nostra. Ma quando tratta con la Camorra per liberare un anonimo politico di medio livello, tutto viene accettato con assoluta indifferenza. Come se fosse normale legittimare chi sfida lo Stato ponendosi come antistato!”

La linea del senatore Morra sul caso Moro

“Ergo i corleonesi, i Riina, i Bagarella, i Provenzano, dovrebbero avere tutte le ragioni per sentirsi discriminati a confronto dei Cutolo. Poiché mentre loro sono stati esecrati – almeno formalmente -, don Raffae’ no, don Raffae’ è stato riconosciuto, contattato, legittimato. Di fatto ‘rispettato’. E questo dopo che tre anni prima fosse sacrificato Moro sull’altare della sacralità dello Stato! Che paese strano il nostro!!! Che paese ipocrita!”, conclude.

(LaPresse)

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