Caso Pipitone: è la piccola Denise la ragazza russa Olesya Rostova? La mamma Piera: “Piedi ben saldi per terra”

ROMA – E’ la piccola Denise Pipitone la ragazza Russa Olesya Rostova? Si riaccende il fuoco della speranza di ritrovare la piccola Denise, scomparsa da Mazara del Vallo in provincia di Trapani nel lontano settembre del 2004. La somiglianza con la mamma Piera Maggio ha riaperto le porte ad un potenziale ritrovamento.

Il racconto
Ora ventenne, Olesya Rostova pare abbia raccontato nel programma dell’emittente russa Primo Canale di essere stata rapita da piccola e poi portata in un campo nomadi dove la costringevano a fare l’elemosina. Poi, arrestata, è stata trasferita in orfanotrofio dove le sono stati tagliati i capelli e dato il suo attuale nome. I tempi con la scomparsa di Denise coincidono alla perfezione: la bambina aveva cinque anni, gli stessi di Denise al momento della scomparsa. Ora però si tratta di capire se la ventenne russa sia davvero Denise Pipitone.

Si riaccende la speranza
La somiglianza della ragazza russa con la madre di Denise, Piera Maggio ha fatto riaccendere le speranze di ritrovare Denise. E la mamma di Denise getta acqua sul fuoco e in un post scrive: “In merito alle ultime notizie, rimaniamo con i piedi ben saldati a terra. Chiediamo ulteriori verifiche attraverso il Dna”.


L’appello
La bambina ha preso parte ad una trasmissione in onda sul Primo Canale delle emittente russa da dove ha lanciato il suo appello alla madre: “Non ti ho mai dimenticato, ti sto cercando e ho la possibilità di trovarti. Eccomi qui, sono viva, voglio conoscerti e trovarti”. ma un particolare sembra però non coincidere: la ragazza russa dice di non parlare l’italiano mentre Denise di piccola già lo parlava così come il dialetto siciliano.

Legale in Russia
Ora l’avvocato della famiglia Pipitone, Giacomo Frazzitta, partirà per la Russia per l’esame del Dna: “Andrò io per tutti gli accertamenti, la mamma resta qui – ha detto il legale – in realtà già nel 2004, quando la piccola è scomparsa, c’erano delle segnalazioni che ci facevano propendere per una pista russa. Stiamo provando a vedere se ci autorizzano subito senza dover fare i 15 giorni di quarantena. Attendiamo”.

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