Caso Pipitone, il legale di Piera Maggio: “Ricatto da una tv russa, senza Dna non andiamo”

Tutti elementi che avrebbero lasciato "cautamente ottimisti" la mamma di Denise e il suo legale, ma che si sono sciolti come neve al sole davanti al "niet" arrivato da Mosca sull'invio dell'esito degli esami

MILANO“Speravamo di poter accelerare i tempi e avere l’esito delle analisi ma quello a cui stiamo assistendo da parte della tv russa è solo un ricatto”. Sono nette le parole dell’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, alla vigilia della trasmissione sulla tv russa che potrebbe dare la svolta al caso della bimba, scomparsa da Mazara del Vallo nel settembre del 2004.

La vicenda

Domani è infatti prevista la trasmissione della tv russa Primo Canale sulla vicenda di Olesya Rostova, la ventenne che, cresciuta in orfanotrofio, ha lanciato dalle telecamere moscovite un appello per ritrovare la vera madre. La sua storia avrebbe molti punti in comune con quella di Denise: Olesya ha raccontato di essere stata rapita da alcuni rom a 4 anni e di essere stata poi affidata a un orfanotrofio russo a 5 anni. La giovane, che oggi ha 20 anni, l’età che avrebbe Denise, sembra inoltre somigliare molto a Piera Maggio. Da qui la scelta della tv russa di prelevare il dna e fare le analisi del sangue per capire se davvero Olesya sia Denise.

L’attesa per l’esito del test

Tutti elementi che avrebbero lasciato “cautamente ottimisti” la mamma di Denise e il suo legale, ma che si sono sciolti come neve al sole davanti al “niet” arrivato da Mosca sull’invio dell’esito degli esami.

“Avevamo chiesto non il dna, solo il gruppo sanguigno, cosa che potevano inviare tramite un sms o su whatsapp”, ma invece non è arrivato nulla, motivo per cui “non parteciperemo alla trasmissione”, chiarisce l’avvocato Frazzitta. Questo atteggiamento, è uno “stillicidio” nei confronti della sua assistita che da 17 anni aspetta una risposta. “L’attesa per noi è una condizione normale, siamo abituati alle segnalazioni, che giriamo sempre alla procura e che spesso sono senza esito. Questa volta siamo cautamente ottimisti, ma così è solo un ricatto”, conclude.

(LaPresse/di Lorena Cacace)

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