CATANIA – Vasta operazione antidroga della guardia di finanza di Catania. Sono stati eseguiti 16 arresti e smantellate due organizzazioni con base operativa a Catania con ramificazioni attive in Italia (Torino, Siena e Reggio Calabria) e all’estero, in particolare Spagna e Sud America. Le 16 persone arrestate sono indagate a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. E, nello specifico, al commercio di hashish, marijuana, cocaina ed eroina. L’operazione, denominata ‘Stop and Go’, in una prima fase dell’indagine aveva portato tra il gennaio del 2016 e il maggio del 2017 all’arresto di 27 persone. E al sequestro complessivo di circa 100 chili di hashish, 70 chili di marijuana, 10 chili di cocaina e 4 chili di eroina. Gli stupefacenti sequestrati, destinati al mercato della Sicilia orientale, avrebbero infatti fruttato alle due organizzazioni oltre 5 milioni di euro.
Domenica due arresti per traffico di droga tra Calabria e Germania
Domenica mattina, in seguito a indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, la Squadra mobile reggina e il Bundeskriminalamt (B.K.A.) di Wiesbaden (Germania) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, per delitti in materia di droga, dal gip di Reggio Calabria. Nei confronti di Bruno Catanzaro, nato a Catanzaro il 7.10.1975, e Antonio Strangio, nato a Locri (RC) il 13.06.1979.
Catturati rispettivamente a Taverna (CZ) e nella cittadina tedesca di Moers, nelle vicinanze di Duisburg. Gli arresti si collocano nell’alveo dell’imponente operazione di polizia interforze European ‘Ndrangheta Connection. Eseguita, nello scorso dicembre, in Italia e nel Nord Europa nei confronti di oltre 90 persone. Con il coordinamento di Eurojust e dell’agenzia Europol, che ha colpito quindi, tra gli altri, numerosi esponenti di vertice delle famiglie mafiose del mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria. Rivelando gli interessi delle cosche nei traffici intercontinentali di droga, nel riciclaggio del denaro e nel reimpiego dei proventi illeciti nel settore della ristorazione.
(LaPresse)