Centrodestra: Berlusconi sogna il Senato e vede Meloni, vertice con Salvini prossima settimana

Foto Matteo Corner / La Presse in foto Silvio Berlusconi

ROMA – Pronti via. Silvio Berlusconi non perde tempo e si lancia in campagna elettorale. L’orizzonte? Portare il centrodestra al governo e riprendersi la scena a palazzo Madama, che decretò la sua decadenza da parlamentare. Per ora nulla è stato deciso – filtra da Villa Grande, dove il Cav si è trattenuto per tutta la settimana di crisi di governo per poi volare in Sardegna – quella della candidatura per il Senato è ancora una ipotesi, ma è concreta, che sarebbe stata discussa anche durante i vertici della crisi con Matteo Salvini.

L’uomo di Arcore, dunque, dà inizio al suo percorso di riabilitazione, una nemesi che aspetta ormai da anni e che ora è a portata di mano. E chissà se tornando a fare ingresso nel palazzo, che ‘ingiustamente’ lo accompagnò alla porta, l’obiettivo non sia quello di guidarlo da presidente. Il percorso è tracciato, la data cerchiata in rosso è quella del 25 settembre. Ma per percorrerla indispensabile è riunire il centrodestra e lanciarsi verso il voto insolito di ottobre, attraversando per una campagna elettorale sotto l’ombrellone.

Questo il senso dell’incontro a Villa Grande con Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, ospite a pranzo, non vedeva l’ex premier da maggio quando il vertice di coalizione terminò tra le accuse e i dissensi. Un colloquio privato con lo spirito di riannodare i fili del dialogo e della concordia. Nessun tema scottante è stato posto sul tavolo, viene spiegato, con Meloni che ha voluto con forza che di liste, regole e programmi si parlasse durante il vertice che si terrà con il leader del Carroccio i primi giorni della settimana prossima, in una sede istituzionale della capitale.

I nodi comunque restano e sono solo rimandati. A cominciare dalla ripartizione dei collegi uninominali con Lega, Fi e i centristi Udc e Noi con l’Italia che ipotizzano la quota del 33% suddivisa con Fdi, mentre Meloni vorrebbe mantenere la regola adottata fino alle scorse elezioni politiche del 2018, con liste stilate tenendo conto anche dei sondaggi. Sulla premiership, invece, arriva il primo passo della ‘conciliazione’. Dopo i tentennamenti degli ultimi mesi Salvini tende la mano: “Il prossimo premier? Finalmente lo sceglieranno gli Italiani: chi prenderà un voto in più avrà l’onore e l’onere di indicare il nome”. Berlusconi, dunque, veste ancora i panni da paciere, perché la posta questa volta è altissima.

Interviste sui principali quotidiani nazionale e tv, l’ex premier sfodera subito un programma su otto punti – non tutti proprio nuovi di zecca – dall’aumento di tutte le pensioni a mille euro al piano per la messa a dimora di un milione di alberi all’anno. “Meno tasse, meno burocrazia, meno processi, più sicurezza, per i giovani, per gli anziani, per l’ambiente e poi la nostra politica estera. È un programma che si basa sulla nostra tradizionale lotta alle tre oppressioni, l’oppressione fiscale, l’oppressione burocratica l’oppressione giudiziaria e che è molto attento ai più deboli, agli anziani, ai malati ed è anche molto attento all’ambiente, che è un tema che diventa sempre più importante”, scandisce al Tg5.

La macchina, insomma, è stata avviata e i tempi sono strettissimi. Il 25 settembre è alla porte e le liste dovranno essere presentate entro il 20 agosto e il Cav assicura che saranno fatte come sempre “di donne e di uomini di alto profilo”. E alla domanda se abbia già in mente qualche nome per la squadra di governo, Berlusconi non si ritrae: “Sì, ma se le dicessi qualche nome metterei in imbarazzo persone che stanno ancora riflettendo”.(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome