ROMA – L’automobilista che, venerdì notte, ha ucciso in un incidente lo chef 29enne Alessandro Narducci e la sua collaboratrice, ora è indagato per omicidio stradale. E’ stato in coma il 30enne Fabio F., svenuto dopo il terribile impatto fra la sua Mercedes classe e lo scooter Honda Sh dello chef. Al suo risveglio non ricordava nulla, ma sarà ascoltato dalle forze dell’ordine per accertare dinamica e responsabilità. Così come i testimoni sul luogo dell’incidente, sul lungotevere, che si conferma fra le aree più pericolose per gli automobilisti capitolini.
Il 30enne indagato per omicidio stradale
Il 30enne, dipendente di una multinazionale, è ora indagato per omicidio stradale, ritenuto responsabile della morte dello chef Narducci e della collaboratrice in sella allo scooter assieme a lui, la 25enne Giulia Puleio. Fra le possibili cause dell’incidente, la presunta distrazione dell’automobilista, notata dal alcuni testimoni al cellulare. Ma c’è chi punta il dito contro le pessime condizioni dell’asfalto, indicandole come una delle possibili cause della tragedia. Intanto le forze dell’ordine hanno predisposto, come da prassi, gli esami tossicologici per verificare se, al momento dell’impatto, il 30enne si trovasse in una condizione psicofisica alterata. Quando si riprenderà dallo choc subito, la sua testimonianza sarà verbalizzata per il prosieguo delle indagini.
Stella Michelin e Due Forchette Gambero Rosso: una promessa della cucina
Un talento quello dello chef Narducci che, nonostante la giovane età, si stava già ampiamente affermando sul panorama nazionale ed internazionale. Due anni fa aveva ricevuto la stella Michelin, fra i premi già ambiti nel mondo della cucina. Pochi giorni fa era stato invece insignito con Due Forchette nella guida 2019 del Gambero Rosso. Una grande promessa della cucina italiana, con diverse esperienze di spessore maturate all’estero con rinomati chef. Un’arte e un’idea, le sue, stroncate da un terribile destino.