Stoccolma (Svezia), 13 ago. (LaPresse/AFP) – La Cina ha consentito a un medico svedese di visitare l’editore Gui Minhai, cittadino svedese nato in Cina che era scomparso per la seconda volta a gennaio in circostanze non chiare mentre era in custodia nel Paese d’origine. “Personale medico svedese ha potuto visitare, lunedì 13 agosto, il cittadino svedese detenuto Gui Minhai. Accogliamo con favore” questo passo”, ha dichiarato la ministra degli Esteri Margot Wallstrom. Gui fu uno dei cinque librai di Hong-Kong, noti per la pubblicazione di titoli critici nei confronti di leader politici cinesi, che scomparvero nel 2015. Gui scomparve mentre era in viaggio in Thailandia e ricomparve in un luogo non precisato in Cina, confessando il coinvolgimento in un incidente stradale e in traffico di libri illegali nel Paese.
il caso
L’editore fu rilasciato nell’ottobre 2017, sebbene la figlia dichiarò al tempo che era in realtà trattenuto agli “arresti domiciliari”. Fu poi arrestato di nuovo mentre si trovava su un treno diretto a Pechino a gennaio, in compagnia di con due diplomatici svedesi. Sarebbe stato in viaggio per incontrare uno specialista svedese, per il timore di essere affetto da sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Un mese dopo fu diffuso un video in cui Gui ammetteva colpevolezza e accusava Stoccolma di averlo manipolato come “una pedina degli scacchi”. Non è noto se quella dichiarazione sia stata forzata, ma nel video lo si vedeva affiancato da due agenti di polizia. Secondo un amico dell’uomo, “non si deve credere” a quelle affermazioni. Wallstrom, che non ha fornito informazioni sulla salute di Gui, ha nuovamente ribadito la richiesta di liberazione: “Deve essere scarcerato e potersi ricongiungere con la sua famiglia”, la Svezia continua il suo “intenso lavoro” e la visita medica avrà “follow up in vari modi”.