Cinema, Borgonzoni: “Pronto un nuovo bando per il piano nazionale”

"C’è un insegnamento che i ragazzi devono portarsi a casa da Giffoni: imparare che tutto è possibile".

Foto Stefano Cavicchi / lapresse

ROMA – “C’è un insegnamento che i ragazzi devono portarsi a casa da Giffoni: imparare che tutto è possibile. Se hai un sogno e ci credi veramente, lo puoi realizzare. Giffoni insegna proprio questo. E ora voi siete il sogno che si concretizza. Siete la realtà del sogno”, inizia così l’intervento del Sottosegretario del Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni. Per lei un ritorno a Giffoni dopo la presenza lo scorso giugno in occasione dell’inaugurazione della nuova Sala Truffaut. Il Ministero della Cultura vuole essere vicino ai giovani. Come? Si parte dalla scuola, usando proprio il linguaggio del cinema e dell’audiovisivo: “Come Ministero – ha aggiunto – ci crediamo. Crediamo che l’audiovisivo rappresenti lo strumento più immediato per trasmettere le emozioni. Continuiamo in questo senso ad investire nelle scuole. E’ alla firma il nuovo bando relativo al Piano nazionale cinema per la scuola che vale trenta milioni di euro”. E, poi, ci sono i fondi europei, quelli del Pnrr: devono andare ai giovani, ribadisce il Sottosegretario. Devono creare occupazione e nuova economia. E se i giovani sono centrali, la creatività è la parola d’ordine: “Stiamo scrivendo un bando – ha spiegato Borgonzoni – per un valore di 165 milioni di euro per le imprese creative, fondi destinati ai giovani. A questo proposito chiedo aiuto proprio ai ragazzi. Fateci avere le vostre idee, fatelo con i vostri tempi che sono smart, dateci una mano perché il mio obiettivo è quello di incrociare le vostre esigenze e rispondere alle vostre domande”.

e deve diventare più giovane: “Tra i miei obiettivi – ha detto – dare vita ad una Direzione del Ministero dedicata alla musica”. E, ancora, la valorizzazione del made in Italy legata a quella capacità tutta italiana di fare cinema di qualità: “Pensiamo – ha spiegato – ad un grande investimento su Cinecittà che non vuol dire investire su Roma ma su tutta l’Italia, affidando questo brand a tutti gli studi presenti sul territorio. Perché questo brand è sinonimo di qualità riconosciuta in tutto il mondo”.

LaPresse

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