ROMA – Un nuovo picco di caldo è in arrivo sabato sull’Italia con temperature vicine ai 40 gradi e 16 città da bollino rosso, tra le quali Roma e Milano.
L’estate del 2022 è la più torrida di sempre e la conferma la danno i dati raccolti dal Cnr.
“Se l’anno finisse qui sarebbe il più caldo dal 1800 (a partire dal quale esiste uno storico delle temperature ndr) e la situazione sul fronte siccità è abbastanza tragica, perché, anche su questo, il 2022 è al primo posto”, sottolinea Michele Brunetti, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna.
Per quanto riguarda le temperature, “maggio, giugno e luglio, sono tutti e tre al secondo posto nella classifica dei più caldi di sempre”, spiega il ricercatore, contattato da LaPresse. Un maggio più caldo si registrò solo nel 2003, lo stesso vale per il mese di giugno, mentre il luglio più torrido risale al 2015, e considerando il periodo da maggio a luglio, quest’anno supera tutti.
Domani la nuova ondata di afa raggiungerà il suo culmine con temperature superiori ai 35 gradi e punte di 40.
Per quanto riguarda la siccità, “il fenomeno interessa l’intero territorio nazionale, da nord a sud – prosegue Brunetti – e se si guarda alle precipitazioni cadute da inizio anno ad oggi, rispetto alla media c’è un enorme deficit del 50%”.
A preoccupare è anche la temperatura della superfice del Mediterraneo “che è estremamente elevata e questo crea il rischio in autunno di eventi e precipitazioni di eccezionale intensità – continua l’esperto – Tanta energia e tanta umidità sono carburante per precipitazioni e possono dare origine ad eventi particolarmente violenti”.
“Le oscillazioni da un anno all’altro fanno parte della variabilità interna del sistema – conclude Brunetti -, però sotto c’è un segnale di lungo periodo di costante aumento della temperatura. Basti pensare che in Italia, dagli anni 80 ad oggi la temperatura è cresciuta in media di 0,45 gradi ogni dieci anni. Ovviamente se rispetto a 40-50 anni fa abbiamo due gradi in più, anche le oscillazioni del sistema partono da una base più alta di due gradi e si spostano verso valori più elevati,e questo deve far riflettere”.
di Alessandra Lemme