Clima, Kerry frena l’entusiasmo sul COP26: “Potremmo mancare l’obiettivo”

I cruciali colloqui sul clima delle Nazioni Unite che si svolgeranno il prossimo mese probabilmente non raggiungeranno l'obiettivo globale di ridurre le emissioni di carbone, gas e petrolio.

WASHINGTON – I cruciali colloqui sul clima delle Nazioni Unite che si svolgeranno il prossimo mese probabilmente non raggiungeranno l’obiettivo globale di ridurre le emissioni di carbone, gas e petrolio. A frenare l’entusiasmo sul vertice Onu previsto a Glasgow è l’inviato per il clima degli stati Uniti, John Kerry, che in un’intervista ad Associated Press ha però precisato che, quando il summit sarà concluso, “sapremo chi sta facendo la sua parte e chi no”. Kerry, infatti, riconosce gli sforzi di Usa, Unione Europea e Giappone, sottolineando però quanto ancora si sia lontani dall’obiettivo finale. Questo, d’altra parte, potrebbe anche diventare un’ulteriore spinta per colmare il divario tra i tagli alle emissioni promessi dai Paesi e quelli necessari: “Speriamo di avvicinarci molto. E anche se ci sarà un divario, dobbiamo usarlo come ulteriore motivazione per continuare ad accelerare il più velocemente possibile”, spiega l’inviato Usa. Nel frattempo, aggiunge, gli investimenti nello sviluppo di tecnologie green stimoleranno i progressi che renderanno più facile il recupero dei paesi ritardatari.

A supportare le perplessità sulla Cop26 di Kerry ci sono anche le parole di un alto funzionario delle Nazioni Unite. Parlando a condizione di anonimato, il funzionario ha lasciato la porta aperta alla possibilità che non si arrivi all’obiettivo internazionale di un taglio del 45% delle emissioni entro il 2030.

E se Kerry non nomina direttamente la Cina come uno dei motivi per i quali il summit di Glasgow potrebbe fallire, i suoi sforzi diplomatici per ora non sono riusciti a fare ottenere promesse pubbliche di tagli più rapidi delle emissioni da parte di Pechino, fra i principali attori climatici. La Cina, infatti, con i suoi investimenti nelle centrali elettriche a carbone, è al momento di gran lunga il primo inquinatore climatico del mondo. “Sarebbe meraviglioso se tutti venissero a Glasgow e raggiungessero il limite di rialzo della temperatura di 1,5 gradi. Sarebbe fantastico. Ma alcuni paesi non hanno ancora il mix energetico che gli permetta di farlo”, conclude Kerry.

LaPresse

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