Clima, paradisi campani a rischio

NAPOLI – Desertificazione dei terreni e improvvise siccità, cambiamenti climatici e danni causati dall’erosione, dissesto idrogeologico e reati ambientali: sono mille i pericolo che ogni giorno mettono a repentaglio parchi naturali e oasi protette della Campania. Molti dei siti naturali del territorio già martoriato dalla Terra dei Fuochi rischiano di sparire, con il passare del tempo, a causa dei danni causati dai cambiamenti climatici portati dal riscaldamento globale.

In pericolo i parchi del Wwf per i roghi della Terra dei Fuochi
Le lingue di fuoco allungano le loro mani incandescenti verso i boschi del parco naturale di San Silvestro a Caserta, mentre i volontari dell’organizzazione ambientalista e i vigili del fuoco cercano di contenere l’incendio, evitando che distrugga il patrimonio inestimabile dell’oasi naturale: sono in pochi a Caserta ad aver dimenticato l’incendio che, pochi anni prima, rischiò di distruggere l’oasi naturale del bosco di San Silvestro. I reati ambientali, tre cui gli incendi dolosi in primo luogo, mettono costantemente in pericolo la oasi e i parchi naturali della Campania. Una criticità che raggiunge il suo culmine in Terra dei fuochi. Fin troppo di frequente, dai boschi del Vesuvio a quelli di Terra di Lavoro, gli incendi dolosi mettono a repentaglio la sicurezza dei paradisi naturali della Campania. Una problematica che, a causa del cambiamento climatico, non può che peggiorare.

Desertificazione e inaridimento: a rischio il Lago di Conza
Stazione di riposo e ristoro degli uccelli che si muovono tra il Tirreno e l’Adriatico percorrendo le rotte migratorie, il Lago di Conza e l’omonima cascata rappresentano il punto più umido di tutta la Campania. All’interno dell’area protetta dal Wwf si trovano oltre 100 specie di uccelli e comprende tasselli di bosco igrofilo, pascoli e ambienti steppici. Un intero ecosistema si trova rischio a causa della possibile desertificazione dell’ecosistema. Interi habitat che dipendono dalla quantità di precipitazioni annue si ritrovano sull’orlo di un vero e proprio collasso ecologico. Sono molte le aree naturali che rischiano di sparire a causa del riscaldamento globale, accompagnato da desertificazione dall’inaridimento del suolo.

L’animale più raro d’Italia è in pericolo a Persano
Sono pochi i luoghi in cui si può osservare la lontra, uno degli animali più rari d’Italia: l’oasi di Persano è una di queste. La presenza del mammifero più raro del paese è un’autentica ricchezza per l’area naturale e rischia di sparire definitivamente. L’animale è infatti a rischio di estinzione e il bacino del fiume Sele in provincia di Salerno rappresenta uno degli ultimi rifugi in cui è possibile trovarlo, tra i canneti e i boschi del lago. Un ambiente costantemente messo in pericolo a causa dei numerosi episodi di sversamenti nelle acque del fiume. I liquidi contaminati e l’essiccamento dei bacini e delle fonti naturali potrebbe con il tempo distruggere l’intero ecosistema del Sele, portando la lontra italiana all’estinzione.

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