Codice Rosso, Conte dà l’ok all’emendamento Boldrini: “La maggioranza pronta a votare il revenge porn”

E' possibile che passi in Senato già martedì

in foto Giuseppe Conte

ROMA – La calma dopo la tempesta? Più o meno. L’emendamento al Ddl Codice Rosso di Laura Boldrini che intende introdurre il reato di ‘revenge porn’, accolto da tutte le opposizioni compresa Forza Italia, è stato bocciato dal Parlamento tra mille polemiche e spaccature interne al Movimento 5 Stelle. Ora arriva invece la ‘pace’, firmata dal premier Giuseppe Conte: “Lo voteremo“. E’ probabile che il Senato lo voti già martedì.

Conte: “L’emendamento sul revenge porn lo votiamo”

La settimana prossima il Parlamento sarà chiamato a votare le norme sul ‘revenge porn’. Si tratta di condotte indegne che offendono la dignità della persona, il più delle volte donna, e violano le più elementari regole di convivenza civile. Alcune forze di opposizione hanno già presentato un testo, anche le forze di maggioranza e il governo sono pronti: sarebbe importante che queste norme fossero votate subito, da tutti i parlamentari di maggioranza e opposizione. Una battaglia di civiltà deve trovarci tutti uniti contro gli incivili“, parole chiare e in linea con quanto detto dallo stesso Luigi Di Maio.

Ok all’emendamento Boldrini, sconfessata Giulia Sarti

Ma ieri è stata una giornata infernale. Inizialmente accolto l’emendamento Boldrini, voluto inoltre da tutte le forze d’opposizione, è poi stato bocciato dalle forze di maggioranza. Addirittura Giulia Sarti si era posta contro: “Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi. A tal proposito, in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto ‘Revenge porn’, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento“. Ma sono stati gli stessi Di Maio e Conte a sconfessare Giulia Sarti. “L’emendamento si può votare. E’ solo un inizio in attesa di una regolamentazione complessiva sul tema“, afferma Di Maio.


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