Milano – E’ allarme inquinamento nelle acque francesi a circa 14 miglia a nord-ovest di Capo Corso, la punta settentrionale della Corsica.
Una collisione tra due navi mercantili ha provocato lo sversamento di olio carburante al largo dell’isola.
La chiazza nera ha raggiunto i 600 metri cubi
L’impatto è avvenuto verso le 7.20 di domenica mattina tra l’imbarcazione tunisina ‘Ulisse’, che trasportava auto e camion, e la portacontainer ‘Cls Virginia’ battente bandiera cipriota.
Nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito
E’ la Francia a coordinare le operazioni di contenimento degli idrocarburi e la bonifica delle acque. Stando a quanto riporta l’agenzia Afp, la ‘Ulisse’ era partita da Genova e stava facendo rotta verso Tunisi.
“Il vento soffiava a 7 nodi”
“Non è escluso che navigasse a una velocità troppo elevata in rapporto alla propria capacità di manovra“, spiega la prefettura marittima francese. La collisione, precisa, “è avvenuta mentre il meteo e le condizioni di navigazione erano buone.
Sarà ora un’inchiesta giudiziaria a stabilire le responsabilità dell’accaduto
“In ottemperanza al piano d’intervento Ramogepol, istituito tra Francia (che ne ha chiesto l’attivazione), Italia e Principato di Monaco per la lotta contro gli inquinamenti marini accidentali nel Mediterraneo, la Centrale operativa della guardia costiera italiana ha disposto l’invio sul posto di un proprio aereo Atr42 per attività di monitoraggio“, comunica la guardia costiera italiana.
E’ in opera anche la Motovedetta CP 409 della Capitaneria di porto di Livorno
Su direttiva del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, inoltre, dall’Italia sono partite tre unità navali d’altura della Castalia: Nos Taurus di Livorno, Bonassola di Genova e Koral da Olbia. Parteciperanno alle attività di contenimento dello sversamento di ‘fuel oil’.
La Regione Liguria fa sapere di essere pronta a offrire supporto
“A seguito della collisione avvenuta questa mattina a nord di Capo Corso, fra la portacontainer Cls Virginia e il traghetto RoRo Ulysse della Ctn, Regione Liguria – si legge in una nota – è disponibile a fornire supporto al ministero dell’Ambiente e alla Capitaneria di porto di Genova tramite l’Arpal, l’agenzia regionale incaricata tra l’altro dei controlli sulla qualità delle acque“.