Comunali a Caserta. Marino, è già toto assessori

Il sindaco può contare sui consiglieri regionali e ieri è arrivato il sostegno di Piero De Luca

CASERTA – Nello schieramento a sostegno di Carlo Marino, accreditato di vittoria al primo turno alle Comunali, girano già voci sul toto giunta. Sembra che si stiano già confrontando due orientamenti diversi: il listone di “Insieme-Moderati” punta a far eleggere 5-6 consiglieri e preferirebbe nomine interne per l’esecutivo, in modo da far entrare nell’assemblea civica anche i primi dei non eletti. La lista dovrebbe essere forte e quindi c’è il rischio che diversi esponenti, pur riportando un buon numero di voti, restino tagliati fuori. L’assessorato (o la presidenza del consiglio comunale, considerata equivalente) dovrebbe andare ai più votati: sono quindi accreditati nomi come Emiliano Casale, Massimiliano Marzo, Lorenzo Gentile. Tutti puntano a confermare o a incrementare (soprattutto nel caso dei primi due) il già ottimo risultato conseguito nel 2016. Un’opinione opposta sulla giunta c’è in casa Pd, dove si preferirebbero nomine esterne. In questo caso, è verosimile che venga riproposto il nome di Franco De Michele, assessore in carica. Altre deleghe dipendono dal risultato alle urne.

Resta da vedere se saranno confermati tutti gli uscenti dem: il capogruppo Andrea Boccagna, il presidente del Consiglio Michele De Florio, Enzo Battarra, Gianni Comunale e Matteo Donisi. Inoltre, Ubaldo Greco potrebbe esprimere un candidato al Consiglio. Da verificare anche l’esito del voto per Italia viva: il capogruppo Gianfausto Iarrobino darà una mano, ma non sarà candidato e Mario Russo è passato nello schieramento opposto. Puntano alla riconferma in Consiglio Pasquale Antonucci, Roberto Peluso e Gianni Megna; il primo, entrato da poco nell’esecutivo, chiederà verosimilmente di essere confermato nel team del sindaco. Ad ogni modo, Iv alla fine dovrebbe presentare il simbolo di partito. Vi rinunceranno invece i socialisti, che presentano una lista comune con i circoli dell’“Avanti!”. L’obiettivo è far eleggere un secondo consigliere oltre all’uscente Gianluca Iannucci, in modo da poter puntare all’assessorato. Il movimento “Radici casertane”, evoluzione di “Obiettivo Comune”, vuole ovviamente mantenere il posto attualmente occupato da Alessandro Pontillo: dovrà quindi confermare la presenza in assemblea con Donato Tenga e con il figlio di Mimmo Guida, Francesco. Un vantaggio rilevante per Marino è la presenza al suo fianco di diversi consiglieri regionali: Giovanni Zannini, Maria Luigia Iodice, Gennaro Oliviero, Vincenzo Santangelo. Inoltre, il sindaco può avvantaggiarsi, nella corsa all’affermazione al primo turno, della filiera con la Regione, consolidata da anni e ribadita ieri dall’endorsement dal figlio del governatore, il parlamentare Piero De Luca. “A Caserta – ha scritto De Luca junior – è stata realizzata quella che definirei ‘una missione impossibile‘, vale a dire la gestione ordinaria di un comune ereditato non con le casse vuote, ma con al passivo un’incredibile massa debitoria maturata nelle passate amministrazioni. Carlo si è rimboccato le maniche e in questi cinque anni, da un lato, è riuscito a garantire con grande capacità condizioni di vita serene e dignitose ai casertani, non facendo mai venir meno l’erogazione di servizi comunali essenziali, nonostante le difficoltà finanziarie di partenza e le criticità legate ad una drammatica pandemia, dall’altro lato, ha saputo risanare quei bilanci disastrati con un certosino lavoro di squadra ottenendo risultati che solo immaginare era un azzardo”.

Il deputato ha ricordato “i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un flusso di finanziamenti di portata epocale per il quale il sindaco in carica ha già predisposto decine di programmi di intervento la cui progettualità è in perfetta linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, di transizione digitale, nonché di sviluppo e coesione sociale, fissati dall’Unione europea”.
Dalla parte opposta ci sono Gianpiero Zinzi e Pio Del Gaudio: per loro la speranza è tenere Marino sotto il 50% al primo turno, in modo da giocarsi la partita al ballottaggio. Al momento, le liste di Del Gaudio (che dovrebbero comprendere, fra gli altri, il consigliere uscente Roberto Desiderio, l’ex componente dell’assemblea civica Antonio De Crescenzo e l’ex primario di Chirurgia vascolare dell’ospedale civile Federico Nardi) sembrano più forti di quelle di Zinzi, anche perché il lavoro per formarle è iniziato da diversi mesi (ne sono annunciate 12). Il consigliere regionale leghista ha addirittura problemi a trovare nomi, come dimostrato clamorosamente da un annuncio pubblicato nelle scorse ore sulla sua pagina social: un “cercasi candidati” in perfetto stile grillino. Di solito si arriva a correre come consigliere alla fine di un percorso di civismo e impegno, ma per l’aspirante sindaco del centrodestra si può scendere in campo rispondendo a un annuncio, neanche si trattasse di una ricerca di personale. Infine, va notato che la linea di condotta “cerchiobottista” scelta da Zinzi ha scontentato tutti: i moderati (lo zoccolo duro dei suoi sostenitori) non sono entusiasti del suo passaggio nella Lega, mentre d’altra parte i salviniani sono delusi dal mancato utilizzo del simbolo del carroccio.

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