Confermato l’ergastolo a Ratko Mladic, il boia di Srebrenica

Lo hanno deciso i giudici della Corte dei diritti dell’uomo (Aia)

Ratko Mladic (AP Photo/Peter Dejong, Pool)

ROMA – I giudici della Corte dei diritti dell’uomo (Aia) hanno confermato in appello l’ergastolo (già inflittogli nel 2017) per il generale serbo-bosniaco Ratko Mladic, il boia di Srebrenica con le accuse di genocidio, assassinio, sterminio, persecuzione e terrorismo. Nel luglio del 1995 fece uccidere 8.372 persone anche se il numero potrebbe essere ancora più corposo in quanto centinaia di corpi non sono mai più stati più ritrovati.

La condanna

Una sola assoluzione: quella dall’accusa di genocidio per l’espulsione dei non-serbi da varie città, all’inizio della guerra (gli sono stati scontati ‘solo’ gli orrori a Foca, a Vlasenica, a Kljuc, a Sanski Most, a Kotor-Varos, a Prijedor). Una decisione quella della Corte dei diritti umani che ha così definitivamente chiarito che “quello della Bosnia potesse essere considerato non solo una sequela terrificante di crimini di guerra e contro l’umanità, ma un vero genocidio”

Le dichiarazioni

Per i parenti delle vittime “stabilire se sia stato o no un genocidio era un passo importante. Specie ora che da parte serba si tende a ridimensionare i centomila morti della guerra e perfino a negare quel che accadde a Srebrenica, in quegli afosi giorni di luglio. Aspettavamo la parola fine. Le nostre vite si sono fermate quel giorno. Ma serve un futuro, per chi è sopravvissuto”.

Vuric: “Giornata difficile”

Il premier serbo Aleksandar Vucic, da sempre critico sui processi dell’Aia, ha dichiarato: “È una giornata difficile, ce l’hanno solo con noi serbi: ai nostri hanno inflitto 1.138 anni di reclusione, ai bosniaci soltanto 42!”. Con l’ergastolo Madlik a si chiude un capitolo sulla guerra di Bosnia. Prima di lui sono stati condannati Slobodan Milosevic (morto in cella), il presidente serbo che sconvolse i Balcani; Radovan Karadzic, responsabile delle pulizie etniche, mentre sono stati prosciolti scarcerati oppure assassinati gli altri come Vojislav Seselj, Biljana Plavsic, e la feroce tigre Arkan.

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