ROMA – “Ad aprile, per il secondo mese consecutivo, l’indice consumi di Confcommercio vede una forte crescita nel confronto annuo con una variazione del 45,1%. La stima, va letta con estrema cautela, considerando che nel confronto con aprile 2019 il livello della spesa reale è ancora inferiore del 23%. La dinamica registrata nell’ultimo mese sottintende, peraltro, una flessione in termini congiunturali. Conseguenza del fatto che fino al 26 aprile l’intero Paese è stato suddiviso in zone rosse e arancioni”. Lo rileva Confcommercio
Il recupero statistico ha interessato in misura principale il settore dei servizi per i quali la variazione su base annua si attesta al 69,4%. Al di là del riscontro numerico senza precedenti, si tratta, nella realtà, di incrementi in volume minimi rispetto a un livello di attività che da marzo del 2020 è stato praticamente nullo. Se si guarda al confronto con aprile 2019 emergono, infatti, in molti casi, crolli prossimi o superiori al 70%. Ed è proprio in questi settori, soprattutto della filiera turistica e ricreativa, che si concentrano i rischi di chiusure di attività se non verrà data al più presto la possibilità di operare in modo meno restrittivo, oltre che a intervenire con adeguati sostegni.
(LaPresse)