SAN CIPRIANO D’AVERSA – Una cooperativa e contratti di lavoro tarocchi per spillare soldi all’Inps: sono i due temi intorno ai quali è ruotata l’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere che ha coinvolto 33 persone. Per loro il pubblico ministero Sergio Occhionero ha chiesto il rinvio a giudizio accusandoli a vario titolo di falso e truffa.
L’attività investigativa avrebbe fatto emergere dei rapporti tra la Cooperativa Cavani di Casal di Principe e svariati cittadini residenti a Caserta, nell’Agro aversano, nel Basso Volturno, sul Litorale e nel Marcianisano, che venivano assunti soltanto formalmente. Nicola Russo, in qualità di legale rappresentante della coop, per il quale la procura ha deciso di procedere separatamente, con i vari personaggi coinvolti nell’indagine, per ottenere le indennità di disoccupazione attestavano falsamente l’esistenza di un rapporto di lavoro e il relativo licenziamento inducendo in errore l’Inps. L’Istituto di previdenza, ingannato dagli atti taroccati presentati, credendo che le pratiche rappresentassero realmente dei rapporti di lavoro cessati, erogava a chi ne faceva richiesta versando loro svariate migliaia di euro come disoccupazione.
Sono 29 i presunti raggiri individuati dalla procura sammaritana commessi tra il 2012 e il 2014. All’Inps, stando alle cifre calcolate dagli inquirenti, hanno indebitamente spillato oltre 300mila euro.
L’udienza preliminare per i 33 si svolgerà a metà febbraio dinanzi al giudice Angelina Maccarone. In quella data gli imputati potranno decidere se rischiare il dibattimento o scegliere l’abbreviato, strategia che in caso di condanna garantirà loro uno sconto di un terzo della pena prevista. Nel collegio difensivo gli avvocati Felice Medici, Andrea Raimondo Piccolo, Federico Simoncelli, Mirella Baldascino, Gerardo Moriello, Paolo Raimondo, Genesio Griffo, Angelo Claudio Bocchino, Caterina Torromacco, Cipriano Di Tella, Erminio Schiavone, Angelo Raucci, Pietro Nardi, Ferdinando Letizia, Carlo De Stavola e Francesco Liguori.