Cop26, Coldiretti: “La temperatura è già salita di 1,1 gradi”

Per effetto del surriscaldamento la temperatura nell’ultimo anno è già risultata superiore di oltre 1,1 gradi rispetto al periodo 1850-1900, considerato come rappresentativo del livello preindustriale a cui fa riferimento l’accordo.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini

ROMA – Per effetto del surriscaldamento la temperatura nell’ultimo anno è già risultata superiore di oltre 1,1 gradi rispetto al periodo 1850-1900, considerato come rappresentativo del livello preindustriale a cui fa riferimento l’accordo. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’ultimo rapporto del Copernicus Climate Change Service C3S per il periodo da settembre 2020 ad ottobre 2021, in riferimento all’accordo raggiunto al COP26 sul contenimento del riscaldamento globale. a 1,5 gradi. La situazione non è migliore a livello nazionale dove il 2021 – sottolinea la Coldiretti – si classifica fino ad ora in Italia al dodicesimo posto tra i più caldi mai registrati con la temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica (1981-2010) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi dieci mesi dell’anno. Peraltro in Italia la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.


Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i 14 miliardi negli ultimi dieci anni tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.

LaPresse

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