Calano i contagi, ma aumentano i decessi. Plasma terapia, Richeldi: “E’ una speranza”. Polemiche sull’App per tracciare i positivi. Borrelli: “Sarà utile”.

I dati diffusi dalla Protezione civile

Foto Claudio Furlan - LaPresse

ROMA – Sono 181.228 i casi totali di coronavirus in Italia dall’inizio della pandemia. Il numero comprende anche i deceduti e i guariti.

L’incremento nelle ultime 24 ore è di +2.256 casi. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia gli attualmente positivi al coronavirus in Italia sono in calo. Si passa infatti dai 108.257 di domenica ai 108.237 di oggi.

Sono 454 le persone decedute nelle ultime 24 ore e risultate positive al coronavirus. Il totale dei deceduti è di 24.114. Sono invece 2.573 gli italiani in terapia intensiva. Rispetto alle ultime 24 ore si registra un decremento di 62 unità. E’ il numero più basso da un mese. I ricoverati con sintomi sono 24.906, anche questo dato è in calo. I guariti di oggi sono 1.822, per un totale di 48.777.

Online i bandi per medici e operatori sanitari

Il virus non è stato sconfitto. I dati sono buoni, ma la battaglia è ancora lungo. Ed è per questo che il Governo sta rinforzando il settore sanitario:”Sono online due bandi – ha annunciato in conferenza stampa Angelo Borrelli, capo della Protezione civile -: uno, in scadenza giovedì, per nuovo contingente di medici, e uno, che scadrà mercoledì, per 1500 operatori socio sanitari destinati a residenze anziani, residenze per disabili, case di riposo e istituti penitenziari”.

La gestione delle Rsa

Durante l’incontro con i giornalisti è stata affrontata la questione Rsa, finita sotto la lente della magistratura. Ma Borrelli, in sostanzo, si è ‘chiamato fuori’: “La gestione della sanità è di competenza della Regione, non siamo entrati in merito alle tematica delle Residenze sanitarie assistenziali. Non posso dire se ci sono stati errori, non riguarda la sfera di competenza della protezione Civile”.

In Italia oltre 19mila posti per la quarantena

E’ stato comunicato anche un dato importante: in molti hanno collegato tra le cause dei contagi la diffusione familiare. Ma per chi non può fare in casa la quarantena, sono a disposizione in Italia oltre 19 mila posti.

Secondo Borrelli ai 6800 posti messi a disposizione dallo Stato, se ne aggiungono altri 12.230 in 262 strutture messe a disposizione dagli enti locali. Sono al momento 4.146 i posti utilizzati.

L’app

Continua a far discutere l’utilità dell’App annunciata dal commissario Domenico Arcuri per tracciare Prosegue Borrelli: “La App serve e sarà assai utile per conoscere chi è positivo. Combinando la app, i tamponi e le misure pensiamo che si possa fare un’azione di contrasto efficace”.

Calano i positivi: è la prima volta

Ad affiancare Borrelli in conferenza stampa oggi è stato Luca Richeldi, pneumologo del Gemelli e membro del Comitato tecnico-scientifico: “Per la prima volta diminuiscono gli attualmente positivi, è un segnale estremamente incoraggiante. Nelle ultime 2 settimane tutti i giorni c’è stato un calo dei ricoverati, e ogni giorno un calo in terapia intensiva, evidente calo della pressione sugli ospedali”, ha aggiunto.

Virus nell’acqua?

A Richeldi è stato chiesto quanto sia preoccupante la scoperta dei francesi relativa alla presenza di tracce di covid-19 in acqua: “Il virus nelle acque reflue? Questa notizia che giunge dalla Francia è nuova ma la presenza di Rna virale non vuol dire presenza di virus attivo. E’ un virus nuovo che stiamo conoscendo ma è una notizia che non deve allarmare troppo”.

La battaglia non è vinta

Il professore ha frenato anche possibili entusiasmi: “La battaglia non è vinta. Siamo in un periodo di tregua sulla diffusione del coronavirus, ma non è il momento di abbassare la guardia. Tra i sei parametri che analizziamo solo quello dei morti non va nella direzione che vorremmo, è un dato doloroso ma sarà l’ultimo che andrà nella giusta direzione, il trend ha varie spiegazioni epidemiologiche”-

A breve risposte sicure sulla plasma terapia

Proseguono le ricerche per trovare la cura agli effetti del nuovo coronavirus. E tra quelle in atto c’è la plasma terapia, da ex paziente Covid guarito a malato: “A breve – ha chiarito Richeldi – avremo risposte più confortanti e più sicure. Per ora una delle speranze nel trattamento di questa malattia. .E’ un approccio riconosciuto e potenzialmente efficace ma non abbiamo ancora una risposta definitiva perché è passato troppo poco tempo” dal suo utilizzo su malati Covid-19.

Riapertura diversificata

Decidere quanto e come ‘riparire’ spetterà alla politica. Richeldi però si è soffermato su un elemento interessante: “Oggi abbiamo 4 regioni senza decessi, e altre 8 regioni con meno di dieci decessi. Se sia più razionale una riapertura differenziata o una generalizzata questo non è una cosa che mi sento di commentare. Una cosa sono i modelli in evoluzione, poi ci sono i tessuti socio-economici e poi la necessità di mobilità tra le Regioni. Possiamo dire che non si può escludere una riapertura diversificata”.

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