Coronavirus cento giorni dopo: cosa si può fare e cosa è ancora vietato

Una scheda completa

ROMA – Cento giorni fa, il 30 gennaio, quando vennero trovati i primi due turisti cinesi contagiati a Roma, nessuno avrebbe mai immaginato di vedere nel 4 maggio il giorno di una seconda liberazione (elle rigorosamente minuscola), ancorché con tutti i limiti che sono stati imposti alla fine del lockdown. Tra Dpcm, Faq e precisazioni del Viminale, cerchiamo di capire cosa è consentito e cosa non lo è, quasi sono gli obblighi e quali le libertà per la vita che ricomincia. Con un punto di ri-partenza: chi ha la febbre a 37,5 è obbligato a stare a casa.

MASCHERINE. Saranno obbligatorie in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico, sui mezzi di trasporto e negli esercizi commerciali. I ‘dispositivi di protezione individuale’ diventeranno la nostra coperta di Linus, tranne che per i bambini sotto i 6 anni e i disabili. Si potrà farne a meno in strada o per fare sport. Nei posti di lavoro valgono i protocolli aziendali. Le mascherine avranno un prezzo fisso di 0,50 euro.

SPOSTAMENTI E SECONDE CASE. Vietato lasciare i confini regionali, se non per lavoro, salute, o necessità assoluta. Consentiti i movimenti all’interno della Regione per gli stessi motivi, più l’attività motoria. O per vedere i propri congiunti. Da Palazzo Chigi si sottolinea che non ci si può muovere per raggiungere le seconde case che si trovano dentro i confini regionali. Alcune regioni hanno però consentito spostamenti che siano giornalieri, magari per la manutenzione, non per periodi di vacanza. Sicilia e Sardegna hanno invece autorizzato lo spostamento stagionale. Per chi può permetterselo.

TRASPORTI. E’ il tema che più preoccupa e per il quale non sono state ancora adottate misure definitive, se non il distanziamento di un metro su bus e metropolitane, con vie di salita e di discesa diversificate. Diventa indispensabile la prenotazione dei posti a scacchiera sui treni. Su Frecciarossa e Intercity i biglietti saranno nominativi, con prenotazione obbligatoria. Per viaggiare bisognerà munirsi di mascherina e sono raccomandati i guanti. Al momento le corse dei treni sono ridotte, poco alla volta verranno implementate. Il punto è la quantificazione del poco alla volta. Nelle stazioni ci saranno percorsi obbligati per chi parte e per chi arriva, in maniera da evitare assembramenti, oltre al termoscanner per misurare la temperatura ai viaggiatori.

AUTOCERTIFICAZIONE. Formalmente è richiesta, in realtà esce di scena. Per fare sport o andare a fare la spesa non è più necessario, per andare al lavoro basta la dichiarazione dell’azienda o l’esibizione di un tesserino. Il Viminale ne avrebbe voluto subito l’abolizione: difficilmente ci saranno controlli sugli spostamenti, in realtà l’attenzione sarà concentrata sugli assembramenti, da evitare in modo rigoroso.

LE AZIENDE. Riaprono le industrie manifatturiere e quelle del settore delle costruzioni, si rimette in funzione la filiera dell’auto. Via libera alla produzione di pelletterie, i mobilifici e alle coltivazioni agricole.

I NEGOZI. Il semaforo verde non c’è ancora, tranne per librerie, cartolerie, abbigliamento e scarpe per bambini, fiorai, vivai. Riparte anche il commercio di autoveicoli: sarà possibile recarsi da un concessionario per acquistare un’auto.

RISTORANTI E BAR. Fino al 1 giugno resteranno chiusi, a meno di cambiamenti strategici, ma potranno ripartire con il take away. Stessa situazione per pasticcerie e gelaterie. Da stabilire ancora nel dettaglio la logistica all’interno dei locali quando ci sarà la riapertura, anche se alcune linee guida sono già state abbozzate.

PARRUCCHIERI. Il 1 giugno riprenderanno ad operare anche parrucchieri e centri estetici. A meno che i dati epidemiologici non consentano di anticipare la data di una settimana, forse due. La decisione spetterà al ministro Speranza.

BICI, CORSA, NUOTO, GOLF. Attività motorie, corsa, surf e golf tornano praticabili. Senza più limitazioni a distanza. Si potrà anche nuotare e andare in canoa. Sarà comunque sempre necessario tenere la distanza sociale. In Sicilia è consentito anche giocare a tennis.

AVVOCATI E MEDICI. Possono riaprire tutti gli studi professionali, dunque avvocati, medici, commercialisti e consulenti. Per quanto riguarda i dentisti, il protocollo è quasi pronto.

I PARCHI. Riaprono parchi, ville e giardini ma ci saranno controlli per evitare assembramenti e per certificare il mantenimento delle distanze sociali. In caso di situazioni anomale, i sindaci potranno richiudere. Ci saranno piani di contingentamento.

(LaPresse)

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