Conte apre alle opposizioni: “Da loro massima collaborazione”. Salvini: “Non vogliamo essere spettatori”

Il premier: “Nel lavoro per il decreto di marzo abbiamo incontrato i leader dell'opposizioni e nel testo sono state raccolte alcune delle loro indicazioni, e anche ieri alla Camera ho ricevuto ampie aperture al confronto"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “Dalle opposizioni massima collaborazione”: sono le parole di Giuseppe Conte rivolte al Senato nel suo intervento per riferire l’azione del Governo per contrastare la diffusione del coronavirus. E’ l’Esecutivo ad agire, ma “la responsabilità – ha detto a Palazzo Madama – è di tutt. La nostra battaglia va da Nord a Sud. Nel lavoro per il decreto di marzo abbiamo incontrato i leader dell’opposizioni e nel testo sono state raccolte alcune delle loro indicazioni, e anche ieri alla Camera ho ricevuto ampie aperture al confronto. Ora c’è un nuovo decreto e possiamo riprodurre questa metodologia di lavoro, anzi darò mandato al ministro D’Incà di elaborare un percorso di più intenso confronto. Il governo è favorevole ad un percorso di condivisione con le forze politiche per le misure di rilancio del Paese. Dobbiamo riuscire a trasformare quest’emergenza in momento di opportunità per una crescita equa e sostenibile”.

Restare uniti

Quelle del coronavirus è “una battaglia che in Europa si vince tutti insieme altrimenti a perdere saremo tutti – ha continuato Conte – Ribadirò questa posizione fra qualche ora, ad una video conferenza a livello di G20 e poi al vertice del Consiglio europeo. L’Italia è favorevole allo strumento dei Covid-bond” anche se preferirebbe si chiamassero “European Recovery bond”. E sulla fornitura dei presidi anti-contagio ha specificato: “In merito alle forniture di mascherine dall’estero – ho letto di qualche uscita polemica – E’ impensabile che la nostra collocazione geopolitica possa essere condizionata da queste forniture.

Una prova durissima

La diffusione dell’epidemia da coronavirus ha innescato, in Italia e in Europa, una crisi senza precedenti, che sta esponendo il nostro Paese a una prova durissima. La necessità di contenere il contagio ci sta costringendo a misurarci con nuove abitudini di vita, con un impatto negativo sull’intero sistema produttivo, che coinvolge imprese, famiglie, lavoratori. “Questa è una prova durissima che proviene da fattori esogeni per i quali non possiamo imputarci nulla: questo virus – ha aggiunto il presidente del Consiglio – è un nemico invisibile, non conosce confini è come il vento, soffia dove vuole”

Responsabilità e bene comune

“La responsabilità massima compete al Governo, senz’altro – ha chiarito Conte -. Ne siamo consapevoli. Ed è per questo che sono qui a riferire delle nostre azioni, nella sede dove operate Voi rappresentanti del popolo. Ma la responsabilità, non mi stanco di dirlo è di tutti i cittadini, anche di Voi membri del Parlamento, perché mai come in questa condizione di assoluta emergenza, siamo chiamati a conformare tutte le nostre azioni verso il ‘bene comune’, al quale siamo chiamati a contribuire attraverso il rispetto delle regole, con pazienza, fiducia, responsabilità. La nostra – ha continuato il premier – è una battaglia che va da Nord a Sud, che non coinvolge solo le regioni del Nord. Pensiamo a Regioni del Centro come le Marche. Abbiamo sperimentato – primi in Europa – un percorso normativo volto a contemperare, da una parte, l’esigenza di tutelare al massimo grado il bene primario della salute dei cittadini e, dall’altra, la necessità di assicurare adeguati presidi democratici.

Salvini: collaborativi e non spettatori

Raccoglie la sfida la Lega. “Presidente – ha detto nel suo intervento Matteo Salvini – se ci vuole collaborativi continuiamo a lavorare, se ci vuole spettatori ce lo dica. Noi vogliamo che le nostre proposte vengano ascoltate. Nei decreti, capisco frette e furia per le dirette di mezzanotte, ma ci sono evidenti errori. Guardiamo al futuro per rispetto ai problemi immediati di chi vuole sapere se la Cassa integrazione arriva ora o fra due mesi”. E ha concluso: “Chiediamo al governo risposte immediate: il 70% dello stipendio dei medici sia esente da tasse. Ora impegni concreti: mascherine, bombole d’ossigeno. L’emergenza si sposterà alle case”

Renzi: oggi vera discussione

“Penso che Conte abbia fatto bene a venire in Parlamento – ha detto Matteo Renzi nel suo intervento a Palazzo Madama – oggi voglio dare atto al presidente del Consiglio di essere qui in Aula e di essersi aperta una discussione vera chiara. Lei presidente, ha fatto una citazione manzoniana, del senno di poi son piene le fosse. C’è un’altra citazione manzoniana, sempre nel capitolo della peste, che ‘il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune’. Mi domando se non sia successo questo. Propongo di istituire una commissione d’inchiesta. Si sono fatte commissione d’inchiesta su tutto, penso si possa fare di fronte a 8mila morti. Ci sarà tempo, dopo le vacanze estive”.

Morti altri tre medici

Purtroppo sono deceduti altri tre medici per coronavirus, erano tutti di Bergamo. In tutto i camici bianchi che hanno perso la vita per la lotta a coronavirus sono 36 sono morti. E dall’Ospedale Spallanzani di Roma “si conferma ulteriormente il trend di diminuzione del numero di nuovi ricoveri, contemporaneamente all’aumento del numero di pazienti dimessi o trasferiti in strutture a bassa complessità assistenziale. Lo si legge nel bollettino emesso dall’istituto : “Da oggi d’intesa con la direzione generale della Asl Roma 4, è attiva la clinica Madonna del Rosario di Civitavecchia che accoglierà pazienti Covid 19 positivi a bassa intensità assistenziale”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome