ROMA – E’ scontro nella maggioranza sul Mes, il fondo salva Stati messo in campo dall’Ue per andare incontro alla grande crisi finanziaria che ha colpito i Paesi europei. Dopo la polemica Berlusconi-Salvini, si accende la miccia tra M5S e Pd.
Il grillino Crimi sottolinea come “i dem mettono in discussione il premier”, ma Delrio controbatte: “Conte non è in discussione ma non buttiamo risorse”. Intanto domani è il giorno dell’Eurogruppo dove il tema Mes è all’ordine del giorno. E per Marcucci è “difficile capire i 5Stelle, il governo ha fatto un capolavoro”.
La controversia
A spiegare la tesi del Pd sono stati Graziano Delrio e Andrea Marcucci.
“No, non si mette in discussione nulla, abbiamo solo detto che se non ci sono condizioni capestro il nostro paese deve utilizzare tutte le risorse, non capisco perchè non utilizzare il fondo se c’è bisogno”, dice il presidente dei deputati Delrio. Marcucci aggiunge: “Il governo non rischia sul Mes, è il governo che ha ottenuto questo miracolo, trasformando il Mes. Ho difficoltà a comprendere la posizione dei 5Stelle”.
Il disaccordo
Ma del resto neppure all’interno del Pd la questione Mes non aveva messo d’accordo tutti, anzi. Grosse spaccature si erano già evidenziate. Solo ieri il sottosegretario all’Economia, Antonio Misiani, aveva dichiarato che “l’Italia non accetterà la linea di credito proposta dal Mes. Andiamoci piano con le conclusioni, non capirei le ragioni di un rifiuto a priori di 36 miliardi per la nostra sanità determinati da un Mes senza condizioni”
Di Stefano contro Delrio
Non si tira indietro il sottosegretario M5S agli Esteri, Manlio Di Stefano e scende in campo: “Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema ma comunque, alla cieca, si è lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte”. E Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo aggiunge: “Il Mes non sono soldi regalati, ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra 30 anni”. E sulla questione non poteva non intervenire il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Se esisterà la possibilità, senza condizionalità e rispettando la sovranità italiana, di avere dei miliardi a sostegno della Sanità, se ci saranno queste condizioni, io credo che dovremo prendere queste risorse: ci servono per gli ospedali e la sanità”. Leu dichiara “prima di rifiutare 36 miliardi mi preoccuperei che non ci siano condizionalità e che li usassimo tutti”.