Corruzione, Ue: “Progressi ma processi lunghi. Con la pandemia più rischi”

Si rafforza il quadro legislativo sulla corruzione ma i tempi della giustizia sono ancora lunghi, mentre rimangono da approvare norme sul conflitto di interesse e il lobbying.

Foto Claudio Furlan - LaPresse

BRUXELLES – Si rafforza il quadro legislativo sulla corruzione ma i tempi della giustizia sono ancora lunghi, mentre rimangono da approvare norme sul conflitto di interesse e il lobbying. Lo scrive la Commissione Ue nella sua Relazione annuale sullo stato di diritto nel capitolo relativo all’Italia.

“L’Italia continua a rafforzare il proprio quadro legislativo per la lotta alla corruzione e ai reati legati alla corruzione. Cooperazione, specializzazione e risorse per investigatori e pubblici ministeri per i reati di corruzione e legati alla corruzione sono generalmente considerati sufficienti per reprimere la corruzione, tra cui la corruzione ad alto livello”, si legge nel rapporto.

“La mancanza di risorse, l’esperienza e le competenze legali limitate – continua la relazione – influiscono sulla capacità delle autorità di contrasto per portare avanti e perseguire efficacemente la corruzione straniera. L’eccessivo tempo di disposizione, in particolare a livello di appello, continua a costituire un ostacolo alla lotta contro la corruzione e sono ancora in corso riforme complessive in Parlamento per snellire le procedure penali. Diverse proposte legislative ed emendamenti per rafforzare le misure preventive contro la corruzione sono pendenti, anche in materia di conflitto di interesse, lobbying e ‘porte girevoli'”.

Infine la relazione evidenzia che “la pandemia di Covid-19 ha aumentato significativamente il rischio che la corruzione e i crimini legati alla corruzione possano infiltrarsi ulteriormente nell’economia legale italiana”.

LaPresse

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