Costa: “Sequestro dei beni per chi inquina e incentivi per chi ricicla”

Il ministro Sergio Costa davanti alla tredicesima commissione parlamentare Territorio e Ambiente: ecco la rivoluzione Green in sei mosse. Pene più severe per chi commette reati ambientali e agevolazioni fiscali per chi ricicla

Il ministro Sergio Costa in Commissione Ambiente
Il ministro Sergio Costa in Commissione Ambiente

ROMA – “Sequestro dei beni per chi inquina e incentivi per chi rispetta l’ambiente”: il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sta relazionando davanti alla 13esima commissione Territorio e Ambiente del Senato (presieduta dalla parlamentare M5S casertana Vilma Moronese). Sta illustrando le linee programmatiche del suo ministero. Ha annunciato sei punti chiave in base ai quali si muoverà. Sei ‘sfide’ tra le quali ci sono la lotta ai cambiamenti climatici (è scientifico il dato di aumento della temperatura del globo a causa dell’inquinamento). Puntare quindi all’eliminazione dei fattori inquinamenti, che sono per la gran parte concentrati nel settore della mobilità. Bisogna puntare sul ‘total electric’: “E per farlo dobbiamo creare le infrastrutture necessarie. E le risorse ci sono”.

Costa: i roghi tossici non sono un fenomeno della Campania, è generalizzato. Sequestro dei beni per chi inquina

“La seconda  sfida – ha detto Costa – è la salvaguardia della natura e il contrasto alla perdita delle biodiversità”. Terzo punto: impedire il consumo e lo spreco di suolo. Come? “Adeguata politica di sostegno che promuova la rigenerazione urbana. Rilanciare il patrimonio edilizio esistente favorendo il retro-fit”. Quarta sfida: “Assicurare la sicurezza del territorio e lotta ai danni ambientali, sul modello utilizzato nelle Terre dei Fuochi. Non più quindi solo in Campania, ma sfruttando quelle esperienze come modello da adottare in altre aree a rischio del Paese)”.

Le iniziative sul modello Terra dei Fuochi

“Ho in programma diverse iniziative: misure per prevenire e reprimere i reati ambientali, legge sugli eco-delitti. Qui bisogna dire un grazie alla passata legislatura. E’ stata la legge che ha avuto la maggiore adesione trasversale di tutto il Parlamento, approvata dopo 24 anni che noi che facevamo operazioni di polizia ambientale. Legge storica. Sono passati tre anni da quando è stata approvata: ora è il momento di tagliandarla, abbiamo dei report. Si può crescere, si può andare oltre. Inasprire la risposta sanzionatoria già prevista dalla legge, per i reati contravvenzionali che hanno breve prescrizione. Illecita gestione dei rifiuti e traffico non organizzato dei rifiuti. Deve diventare delitto anche questo, anche quando non si riesce a dimostrare che è un reato organizzato. E non è solo un fenomeno della Campania, si sta generalizzando”.

Plastic free

Quinta  sfida: “Governare la transizione verso un’economia circolare che riduca a zero le infrazioni europee patite negli ultimi anni dal nostro Paese. L’obiettivo è quello di azzerarle”. Per le discariche ‘orfane’ sbloccare i fondi, dovunque siano: sono quelle discariche che inquinano ma per le quali non è stato trovato un responsabile. O il responsabile è insolvente. La collettività se ne deve fare parte diligente. “Sblocchiamo fondi da altre parti e usiamoli. Fino a ieri io mi occupavo di sequestrare e arrestare, ma il resto? Oggi posso fare l’altra metà del lavoro”. Quinto obiettivo: favorire l’economia circolare come sistema economico ed ambientale per arrivare a ‘rifiuti zero’ e ‘zero inquinamento’. “Tra le prime azioni c’è stata già la campagna Plastic Free. In tutte le amministrazioni pubbliche abbiamo bandito l’uso della plastica usa e getta, quella plastica di cui si può fare a meno. Iniziamolo a fare noi, dobbiamo essere d’esempio. E poi premialità per chi ricicla e azioni contro lo spreco alimentare. Introduzione della Banca dell’Usato. Facciamo i compost di prossimità”. Sesto punto: riformare le politiche di gestione dei rifiuti da amianto.

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