Covid, curva cala e Novavax rilancia prime dosi. Al via vaccinazioni per profughi Ucraina

Foto Paolo Righi / LaPresse 1 marzo 2022 Al via le prime somministrazioni del nuovo vaccino Novavax

ROMA – La curva pandemica cala ancora anche se più lentamente, mentre l’arrivo del vaccino di Novavax convince, almeno in parte, gli indecisi e rilancia la campagna anti-Covid. Sono oltre mille le dosi somministrate nel Lazio durante il primo giorno del nuovo siero e 809 quelle effettuate in Lombardia, tra lunedì e martedì.

“Novavax è l’estremo tentativo – dice il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – per offrire a una parte dei no vax, quelli che non si sono vaccinati per timore, una nuova offerta”. Sono 46.631 i contagi registrati in Italia nelle ultime 24 ore, con un tasso di positività dell’8,8%, e 233 i decessi.

Prosegue il calo delle ospedalizzazioni, con 10.464 ricoveri totali (395 rispetto a ieri) e terapie intensive a quota 708(6 in meno in 24 ore con 74 nuovi ingressi). I dati in continuo miglioramento non devono però far abbassare la guardia, raccomandano gli esperti, e la recente crisi ucraina, con l’arrivo di migliaia di profughi in fuga dalla guerra, crea un altro fronte da tenere sotto controllo, per la bassissima percentuale di immunizzati, che nel Paese dell’Est Europa si attesta sotto il 35%.

Le Regioni stanno organizzando punti per la prima accoglienza sanitaria dei profughi, con tamponi e vaccini. A Roma l’hub nei pressi della Stazione Termini da domani sarà anche destinato all’immunizzazione dei cittadini provenienti dall’Ucraina, con il rilascio del codice per straniero temporaneamente presente (Stp).

Solo nel Lazio sono 22 gli hub dedicati a Nuvaxoid, questo il nome del nuovo vaccino, il cui impiego in Italia è stato autorizzato nel dicembre scorso. Il farmaco utilizza proteine ricombinanti ed è diverso rispetto a quelli mRna (Pfizer/Biontech e Moderna) e anche rispetto a quelli a vettore virale (Astrazeneca a Johnson&Johnson), perché usa le proteine dell’agente patogeno (antigeni) per stimolare il sistema immunitario. La tecnica è in uso da qualche decennio, su altre malattie, e ha permesso di produrre vaccini contro la meningite, l’epatite b e il papilloma virus.(LaPresse)

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