Covid, entro il 21 tutta Italia in zona bianca. Uk: preoccupa l’ex variante indiana

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 02 Giugno 2021 Roma (Italia) Cronaca Festa della Repubblica Nella Foto: La folla in piazza Venezia Photo Cecilia Fabiano/ LaPresse June 02, 2021 Roma (Italy) News Republic Day In the Pic: Crowd in Piazza Venezia

ROMA – Da domani lunedì 7 giugno sette regioni in zona bianca. Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto vanno ad aggiungersi alle tre Regioni che hanno già avuto accesso alla zona bianca dalla scorsa settimana: Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia. La conferma arriva dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia Seguendo questo trend per il solstizio d’estate l’Italia sarà tutta bianca.

Il panorama
Questo il panorama cromatici da domani in Italia. Zona gialla: Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Marche – Zona bianca: Sardegna, Molise, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria, Abruzzo e Liguria.

I dati
Per quanto concerne le tre nuove Regioni che da domani saranno in zona bianca i dati raccontano che in Abruzzo sono stati segnalati 45 nuovi casi di Covid-19 su 2.608 tamponi molecolari: è risultato positivo l’1,73%. Quattro i 4 decessi. Per la Liguria solo 20 i casi conclamati nelle ultime 24ore su 5.299 tamponi con un tasso di positività dello 0,37%. Tre i decessi. In Umbria sono 29 i nuovi positivi su 640 tamponi e 310 test antigenici. Il tasso di positività sul totale è di 0,58%. Una sola vittima.
In Veneto registrati nelle ultime 24ore 121 i nuovi contagi per una incidenza sui tamponi dello 0,42%. Cinque i decessi.

Inghilterra in apprensione
In evidente crescita nel Regno Unito il numero dei casi della variante Delta (ex variante indiana) del Covid che ha fatto segnare nelle ultime ore il 76% dei contagi anche se dicono gli esperti “partendo da numeri assoluti ancora contenuti”. E Adam Kucharski, epidemiologo alla London School of Hygiene and Tropical Medicine sottolinea: “Numero di segnali preoccupanti”. Ma un ulteriore rinvio alle apertura del 21 giugno “sarebbe difficile da giustificare”. E Chris Hopson, alto dirigente del servizio sanitario nazionale britannico (Nhs), ha sottolineato come “l’incremento dei ricoveri abbia riguardato finora in maggioranza pazienti più giovani e non ancora pienamente vaccinati e non sia stato comunque molto significativo, a conferma del fatto che i vaccini sembrano aver spezzato la catena fra i contagi da Covid-19 e la possibilità di ammalarsi gravemente o di morire”.

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