Covid, Federalberghi: turismo 2021 in rosso -148 milioni di presenze

Il turismo 2021 segna rosso, e lo fa per il secondo anno di fila

Foto Carlo Cozzoli - LaPresse 28-04-19 Milano ( Italia ) Cronaca Turisti

ROMA – Il turismo 2021 segna rosso, e lo fa per il secondo anno di fila. A dirlo i dati dell’osservatorio di Federalberghi secondo cui l’anno scorso sono “andate in fumo 148 milioni di presenze turistiche”.

Da un raffronto con il 2019 – viene spiegato – è come “se si fosse cancellato un pernottamento su tre”; mentre guardando “ai soli turisti stranieri, la perdita diventa di uno su due per un totale di 115 milioni presenze estere perse”.

Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca è netto: “La burrasca è tutt’altro che passata; tutto il settore guarda con il fiato sospeso al consiglio dei ministri di domani” dal momento che a imprese e lavoratori serve ancora il sostegno del governo.

“Purtroppo, per il turismo l’anno che si è appena concluso può essere caratterizzato da un solo colore: il rosso – viene fatto presente – oltretutto, si tratta del secondo anno di fila con questa tragica realtà”.

Secondo i dati dell’osservatorio di Federalberghi “lo scorso anno sono andate in fumo 148 milioni di presenze turistiche. Per fare un raffronto con il 2019 (l’ultimo anno pre-pandemico), è come se si fosse cancellato un pernottamento su tre. Se guardiamo ai soli turisti stranieri, la perdita diventa di uno su due per un totale di 115 milioni presenze estere perse”. 

“Non possiamo pensare che tutto sia passato – rileva Bocca – che tutti abbiano ripreso a viaggiare come prima. Se è vero che vaccini e misure di distanziamento ci rendono più sicuri, non possiamo dimenticare che per molti è ancora vietato entrare” in Italia e che “anche gli italiani vanno alla scoperta della propria nazione con maggiore difficoltà”.

In questo scenario – si osserva – “imprese e dipendenti degli hotel italiani hanno visto venir meno una ad una le misure di sostegno che avevano permesso la sopravvivenza delle aziende e dei relativi posti di lavoro: il credito d’imposta sugli affitti, l’esonero dal pagamento dell’Imu, la moratoria sui mutui e la cassa integrazione Covid”.

“La burrasca è tutt’altro che passata – conclude Bocca – e tutto il settore alberghiero guarda con il fiato sospeso al consiglio dei ministri. Imprese e lavoratori degli alberghi hanno bisogno ancora del sostegno del governo per poter passare la più gande crisi che si sia mai vista nel settore”.

(LaPresse)

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