Covid, l’Oms declassa tre varianti: Delta predominante nel mondo

La sede italiana dell'Oms (Foto Palazzo Chigi/Filippo Attili/LaPresse)

ROMA – L’Oms riclassifica le varianti. E lo fa nel suo report con i dati aggiornati a 21 settembre 2021, Fuori dal novero delle “osservate speciali” Eta, Iota e Kappa, mentre l’Alfa e la Delta sono le più presenti.

Nel dettaglio
Secondo il Report “la variante Delta del coronavirus Sars-CoV-2, segnalata per la prima volta in India, è stata registrata in 185 Paesi, territori o aree del pianeta, 5 in più in 7 giorni, ed è presente in tutte e 6 le regioni Oms, mentre” a livello globale “la variante Alfa (o inglese) risulta presente in 193 Paesi, dato stabile rispetto alle ultime 2 settimane; mentre 142 Paesi (uno in più) hanno segnalato casi di variante Beta (o sudafricana), e 96 (4 in più) di variante Gamma (o brasiliana)

Il declassamento
Nella sua analisi dei dati l’Oms ha declassato tre varianti d’interesse (Voi) non ritenendole più “osservate speciali”. Ad uscire dal novero, divenendo ex Voi sono la Eta (B.1.525), la Iota (B.1.526) e la Kappa (B.1.617.1) “riclassificate sulla base dell’ultima tornata di valutazioni”. Inoltre viene specificato che “Eta è stata rilevata in 81 Paesi da quanto è stata identificata nel dicembre 2020 in Gb ed era stata designata Voi nel marzo 2021. La sua prevalenza è rimasta molto bassa da luglio;  Iota è stata identificata per la prima volta negli Stati Uniti nel novembre 2020. Era designata come una Voi dal 24 marzo 2021, a seguito di un aumento del numero di sequenze presentate a Gisaid in diversi Paesi (identificata in almeno 49 paesi). Iota ha avuto un calo inesorabile e da fine luglio viene individuata solo in casi molto sporadici; Kappa, segnalata per la prima volta dall’India a inizio ottobre 2020, era stata designata come Voi ad aprile 2021. Condivide con la variante Delta un lignaggio e una mutazione nella proteina Spike, che si ritiene aumenti la trasmissibilità. Ma Delta ha ulteriori notevoli cambiamenti di aminoacidi nella sua Spike”.

La precisazione
Una revisione resasi necessaria quella dell’Oms che “riflette una situazione  determinata con la rapida diffusione e l’attuale dominio della variante Delta, che ha rappresentato il 90% delle sequenze inviate alla banca dati Gisaid tra il 15 giugno e il 15 settembre, nella maggior parte del mondo”. Al contrario della Eta, Iota e Kappa, la variante Mu risulta essere “altamente aggressiva”.  L’Oms ha valuto anche chiarire che “le autorità nazionali possono scegliere di continuare a designarle come varianti di interesse locale”. 

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