Covid: ricoveri in aumento, intensive occupate al 5%. Ipotesi taglio quarantene

AP Photo/Andreea Alexandru, File In foto il direttore dell'Oms per l'Europa Hans Kluge

ROMA – L’onda estiva del Covid raggiunge (forse) il picco. Crescono i ricoveri, le terapie intensive sono occupate per il 5% da malati di Sars-Cov 2, ma il percorso verso il ritorno a una normalità piena prosegue, e proprio in quest’ottica si valuta un ulteriore taglio dei giorni di isolamento per i contagiati. L’ipotesi di quarantene ‘light’ per gli asintomatici è al vaglio del ministero della Salute, nata dopo un confronto con le Regioni che chiedono un ulteriore allentamento delle misure.

Sul fronte contagi, sono 120.683 i nuovi casi registrati in 24 ore con un tasso di positività del 23,2% e 176 i morti. Aumentano le ospedalizzazioni e sono 10.975 i pazienti ricoverati (127 in più rispetto a ieri), e 413 quelli in terapia intensiva(4 in meno rispetto a ieri, con 50 nuovi ingressi). Secondo i dati Agenas, il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva è al 5% (+1% rispetto a ieri), mentre quello in area non critica è al 17% (+1% rispetto a ieri).

La prossima settimana sarà fondamentale per valutare se il picco è davvero superato e i numeri incideranno sulle decisioni che il ministero prenderà sul fronte quarantene, che, complice la crisi dell’esecutivo, potrebbero non arrivare in tempi rapidi. Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità riferisce che in Europa, nelle ultime 6 settimane, i casi di coronavirus sono triplicati, arrivando a costituire circa la metà di tutti i contagi a livello globale, e i tassi di ospedalizzazione sono raddoppiati, nonostante i ricoveri in terapia intensiva siano rimasti bassi.

“I ricoveri aumenteranno ulteriormente nei mesi autunnali e invernali”, dichiara il direttore dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, che aggiunge: “Questa previsione costituisce un’enorme sfida per gli operatori sanitari in ogni Paese” e, invitando a potenziare le campagne vaccinali e l’uso delle mascherine al chiuso, conclude: “Aspettare l’autunno per agire sarebbe troppo tardi”.(LaPresse)

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