ROMA – Dopo diverse settimane in cui la situazione pandemica sembrava migliorare, tanto da far parlare di prossimi allentamenti nelle restrizioni – tornano a salire gli indicatori della curva Covid. In particolare tendono verso l’alto “il tasso di incidenza di casi” che “si fissa ora intorno a 510 casi per 100mila abitanti” e “anche l’Rt mostra una tendenza all’aumento”, arrivando “intorno allo 0,83”. Lo conferma Giovanni Rezza direttore Generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, nel corso della Cabina di regia.
L’aumento di Rt e incidenza, però, non corrisponde a un incremento nei ricoveri. Il tasso di occupazione in terapia intensiva, infatti, scende al 5,5% contro il 6,6% di una settimana prima, mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale cala al 12,9%. Ma “anche se vediamo una diminuzione delle ospedalizzazioni” nonostante “un aumento nel numero dei casi” la circolazione virale “resta piuttosto elevata e per questo motivo è bene affrontare questa fase tenendo comportamenti ispirati alla prudenza”, avvisa Rezza.
Tuttavia, alla luce dei dati della Cabina di regia, da lunedì 8 regioni passano in zona bianca: sono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle D’Aosta. Restano in fascia gialla solo Lazio, Marche, Calabria e Sardegna. Un sistema a colori che verrà archiviato allo scadere dello stato di emergenza.
Il virus, comunque, continua a circolare, in maniera “significativamente più intensa nelle fasce d’età più giovani” e con un dato importante che riguarda “le reinfezioni da Omicron”, sottolinea Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato Tecnico Scientifico che invita a mantenere alta l’attenzione.
Per quanto riguarda l’andamento della campagna vaccinale “il numero di persone che non ha ancora iniziato il ciclo rimane costante ed è di qualche milione”, sottolinea Brusaferro. E, infatti, dal report settimanale completo della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo risulta che sono 4.641.064 gli italiani dai 5 anni in su senza ancora una dose di vaccino anti-Covid. Tra questi, gli over 50 sono 1.230.064. Numeri che rappresentano “un fattore di rischio importante”, conclude.(LaPresse)