Ucraina, bombe vicino ai confini della Nato. Occidente revoca alla Russia privilegi commerciali

In foto il presidente Joe Biden (AP Photo/Patrick Semansky)

ROMA – Si intensifica l’attacco russo nell’ovest dell’Ucraina, vicino ai confini dell’Ue e della Nato. Raid di Mosca sono stati registrati a Ivano-Frankiivsk e Lutsk, mentre Kiev ha lanciato l’allarme di un possibile intervento della Bielorussia nel conflitto a seguito dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader autoritario di Minsk Alexander Lukashenko.

In risposta alla continua aggressione di Mosca, il presidente Usa Joe Biden, in accordo con gli alleati del G7 e dell’Ue, ha annunciato la revoca dei privilegi commerciali a Mosca, una mossa che mira all’introduzione di pesanti dazi sulle merci russe. Biden ha detto di non volere un conflitto con la Russia in Ucraina, che scatenerebbe la terza guerra mondiale, ma ha avvisato che l’attacco di Putin non verrà dimenticato. Washington ha inoltre detto addio all’importazione di diamanti, caviale e alcolici russi.

L’attacco di Mosca è proseguito per il sedicesimo giorno consecutivo. In una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, richiesta proprio dalla Russia, questa ha accusato Kiev di complottare un attacco con armi biologiche. Accusa che è stata prontamente respinta. Anzi, si teme che proprio Putin possa intensificare l’aggressione usando armi chimiche. L’Onu ha riferito inoltre di ritenere che Mosca stia usando bombe a grappolo, anche in aree residenziali.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare alla nazione in un nuovo videomessaggio in chi ha chiesto all’Unione europea di fare di più per Kiev e ha accusato Mosca di star utilizzando mercenari siriani. In mattinata il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha riferito che “oltre 16mila volontari” provenienti da vari paesi del Medio Oriente sarebbero pronti a combattere al fianco delle truppe russe in Ucraina. E Kiev ha lanciato l’allarme su un presunto piano di Vladimir Putin per attaccare la centrale nucleare di Chernobyl e su un complotto per coinvolgere Minsk nel conflitto. Notizia che è stata poi smentita dalla Bielorussia.

Nel colloquio avuto con Lukashenko, Putin ha parlato di sviluppi “positivi” nei negoziati russo-ucraini. Anche se sul campo non se ne vedono e le bombe continuano a cadere e a mietere vittime. Il consigliere del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko ha riferito che a Melitopol “un gruppo di 10 invasori ha rapito il sindaco della città, Ivan Fedorov, che si è rifiutato di collaborare con il nemico”. “Durante il rapimento gli è stato messo in testa un sacchetto di plastica. I nemici lo hanno trattenuto nel centro di crisi della città”, ha aggiunto.

L’Occidente ha continuato a rispondere all’aggressione russa con nuove sanzioni. I leader del G7 si sono detti “decisi a isolare ulteriormente la Russia dalle nostre economie e dal sistema finanziario internazionale”, in primo luogo negando alla Russia lo status di nazione favorita negli scambi commerciali, e in secondo luogo impedendo a Mosca di ottenere finanziamenti dalle principali istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. “L’economia russa sta subendo un duro colpo ma sono sicuro che supereremo queste difficoltà”, ha assicurato Putin.(LaPresse)

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