Il deputato Russo svela l’intesa: “De Luca e i 5 Stelle alleati”

Lo dice il deputato Russo. Il ministro Grillo ha chiesto di replicare: sarà nuovamente interpellata oggi stesso

Foto LaPresse / Marco Cantile in foto Vincenzo De Luca

NAPOLIVincenzo De Luca, da due anni commissario ad acta della sanità campana, ha mancato tutti gli obiettivi che si era prefissato. Ma non è stato l’unico a tradire la fiducia dei cittadini: anche il ministro della Salute Giulia Grillo ha deluso ogni aspettativa, lei che aveva annunciato di rimuovere il governatore dal ruolo di commissario ma che ancora non muove un dito. “Ma è chiaro, De Luca e i 5 stelle sono alleati – ha attaccato il deputato di Forza Italia Paolo Russo alludendo a una sorta di tacito accordo – non tanto e non solo per incapacità, ma perché hanno una prospettiva politica orientata sul marketing. De Luca usa la sanità come clava contro gli avversari politici e come clientela per i propri sodali e amici. I 5 Stelle speculano poiché, come è stato dimostrato nel voto del 4 marzo, il principale produttore di elettori grillini è il governatore. Evidentemente – conclude Russo – c’è una trattativa di gestione tra gli uni e gli altri per cercare di individuare qualche nome sul quale governare insieme in chiave di gestione clientelare la sanità”. Un’ipotesi che in effetti il silenzio del ministro Grillo, che ha rifiutato un’intervista con Cronache facendo sapere di non voler entrare in rotta col presidente, avvalorerebbe. Nella serata di ieri il ministro ci ha contattato, per chiedere la possibilità di replicare, cosa che sicuramente, per quanto ci riguarda, avrà modo di fare. Oggi stesso la chiameremo per far conoscere il suo pensiero. Una cosa è certa: dalla sua ha il consigliere regionale Valeria Ciarambino che, sulla vicenda commissario, l’ha giustificata. “Nominare un nuovo commissario non è una cosa che si fa dall’oggi al domani, anche perché c’è la richiesta di uscita dal commissariamento avanzata dal governatore che non può essere ignorata. Pare non ci siano le condizioni e quindi si procederà alla nomina del suo successore. La legge concede tre mesi per l’applicazione e siamo nei tempi”. Sarà, ma pare strano che un provvedimento caldeggiato dalla scorsa estate non trovi concretizzazione all’indomani dell’ok definitivo. Anche l’ex governatore Stefano Caldoro individua nel ministro responsabilità ben precise nel fallimento della sanità campana. “Sulla sanità errori e ritardi. Si è vanificato un lavoro immenso – attacca –. Siamo ultimi e la complicità fra la gestione regionale e l’immobilismo del Ministero rende tutto più complicato”. Al punto che perfino un fedelissimo di De Luca, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli dei Verdi, dubita, visto lo stato dell’arte, che si possa uscire dal commissariamento a breve. “Per raggiungere una sanità di alto livello, al di là del commissariamento, ci vorrà ancora molto – sostiene -. Non si riuscirà né in questa né nella prossima consiliatura”. Politica irresponsabile, dunque? Sì, secondo il consigliere regionale Gianpiero Zinzi: “Bisogna tornare a concepire la Sanità come erogazione di un servizio di qualità e non come mera gestione del potere, come è accaduto negli ultimi anni. Quando una Regione non riesce a dare risposte per garantire la continuità delle terapie Aba per i bambini autistici vuol dire che abbiamo toccato il fondo e che bisogna invertire la tendenza”. Per il capogruppo azzurro in consiglio regionale Armando Cesaro “non bastano due slogan ad effetto e qualcuno che ti tiene i conti. Parliamo del diritto alla salute, di medici e infermieri e di professionalità che si aspettano ben altro che promesse e annunci. Serve una visione, serve concretezza”. Sulla stessa linea d’onda la collega Flora Beneduce. “La sanità campana in questi anni è stata fatta di annunci e di inaugurazioni – dice –. Troppo sbilanciata sugli ospedali, che costano caro ai cittadini, e poco o per niente sul territorio”. E mentre il deputato leghista Gianluca Cantalamessa traccia la road map del Carroccio per “individuare gli obiettivi da raggiungere, per seguire esempi virtuosi come quello lombardo e quello veneto”, l’esponente di Fdi Marta Schifone, da farmacista, punta l’attenzione sulla difficoltà dei professionisti. “Servono maggiori risorse per il personale – spiega –. Professionisti da assumere e altri a cui adeguare il contratto nazionale. Al di là di De Luca i giallo-verdi non hanno ancora pensato alle risorse da investire su questo”

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