Def, Corte dei Conti: “Flat Tax solo se è compatibile con la finanza pubblica”

Le dichiarazioni del presidente Angelo Buscema nella sua relazione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace

ROMA – Flat Tax e Quota 100 al centro del dibattito sul Def, il documento di economia e finanza che prevede la realizzazione della manovra voluta dal governo gialloverde.

La realizzazione della Flat Tax

“Una riforma articolata, come sembra, in due aliquote, necessariamente accompagnata da un adeguato sistema di deduzioni, anche per una migliore salvaguardia del principio costituzionale della progressività, potrebbe essere in astratto idonea a raggiungere l’obiettivo prefissato. Sempre che essa risulti, da un lato, effettivamente compatibile con lo stato della finanza pubblica. E dall’altro, idonea a superare le disparità e le iniquità dell’attuale sistema dell’imposizione sui redditi. Ormai caratterizzato da una molteplicità di aliquote e di regimi sostitutivi”. Lo sostiene Angelo Buscema, presidente della Corte dei Corte dei Conti, nella sua relazione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Riunite per le audizioni sul Def.

Def, l’introduzione della Quota 100

Prosegue poi il presidente: “Le motivazioni economiche alla base dell’introduzione di Quota 100 non appaiono agevolmente interpretabili. Pur considerando che trattasi di strumento di carattere dichiaratamente sperimentale. E che si muove nell’ambito dell’impianto pensionistico costruito nei decenni scorsi. Non pare che le ragioni che hanno portato alle riforme realizzate nell’ultimo decennio siano venute meno”, sottolinea poi Buscema.

(LaPresse)

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