ROMA – La Capitale e Milano a braccetto per risolvere il giallo delle foto rubate a Diletta Leotta. La presentatrice, passata di recente da Sky alla scuderia di Dazn, è stata ascoltata ieri mattina a Roma dal pm Carlo Villani. Insieme a lei la sorella in veste di suo legale. Il fascicolo aperto a piazzale Clodio parla di ricettazione a carico di alcune testate online che comprarono e diffusero le immagini contenute nello smartphone della presentatrice. La Leotta ha ricostruito la vicenda davanti ai giudici. A Milano intanto c’è una pista: nel mirino degli inquirenti ci è finito un minorenne meneghino. Sarebbe lui il presunto autore dell’hackeraggio dell’account Google Drive della Leotta.
Il ‘furto’ del 2016
Era il 2016 quando scoppiò lo scandalo. Sui social network e sui sistemi di messaggistica istantanea impazzavano le fotografie private della bella presentatrice siciliana, al tempo volto di punta di Sky. Allora la Leotta denunciò il misfatto alla polizia postale: qualcuno si è era intrufolato nel cloud di Drive e le aveva trafugato i file. Poi le foto si diffusero rapidamente pure su alcune riviste online: la goccia che fece traboccare il vaso. Pochi mesi dopo, la Leotta salì sul palco del Festival di Sanremo e ripercorse la vicenda. La definì un atto ‘violento’.
La battaglia legale continuerà nei prossimi mesi
Dopo aver raccolto la versione fornita dalla parte lesa, il pubblico ministero Carlo Villani continuerà l’attività investigativa. Sotto la lente della procura capitolina giornalisti e direttore di una testata online che pubblicarono (si presume, dopo averli pagati) i selfie intimi della Leotta.