Mafia, sequestro per 300mila euro a un esponente del clan Nardo

Operazione della Dia di Catania

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane

CATANIA – La Dia di Catania sta eseguendo un decreto di sequestro di beni nei confronti di Giuseppe Petullà, 46 anni, ritenuto vicino all’organizzazione mafiosa del clan Nardo, egemone nella provincia di Siracusa e collegata all’organizzazione criminale mafiosa ‘Santapaola’ di Catania. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Catania- sezione misure di prevenzione, su proposta del direttore della Dia, Giuseppe Governale. In sinergia con la locale Procura distrettuale antimafia, guidata dal procuratore Carmelo Zuccaro.

Il ruolo di Petullà è emerso nell’ambito delle indagini ‘Morsa2’ e ‘Nostradamus’. Al termine di quest’ultima inchiesta, l’uomo aveva ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare. Insieme ad altre quattro persone ritenute responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e altri reati. Le intercettazioni, svolte dal reparto operativo dei carabinieri di Siracusa, hanno fatto emergere come uno di loro, agli arresti domiciliari, mantenesse contatti con i vertici del clan Nardo. Attraverso il 46enne e un altro arrestato. Per acquisire disposizioni e ordini su attività illecite nel territorio megarese, riscuotendone periodicamente i proventi.

Operazione della Dia di Catania

La pericolosità sociale di Petullà, scrive la Dia di Catania, è venuta in luce anche durante l’operazione di polizia, denominata Parsifal, (supportata dalle dichiarazioni fornite da uno degli arrestati, collaboratore di giustizia). E sfociata quindi nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti e di altri soggetti ritenuti affiliati al clan Nardo. Tutti responsabili del reato di estorsione aggravata dalla finalità mafiosa in danno di imprenditori di Augusta.

Il provvedimento scaturisce infatti dagli accertamenti patrimoniali, svolti dalla Dia di Catania sul conto del 46enne. Che hanno messo in evidenza la differenza tra il valore dei beni a vario titolo posseduti, il tenore di vita mantenuto e le fonti di reddito documentate dal nucleo familiare. Il patrimonio sequestrato consiste nel 100% delle quote del capitale sociale della società Agenzia del Centro srl con sede ad Augusta. Per un valore stimato nel complesso in circa 300mila euro.

(LaPresse)

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