GENOVA – Rumori pericolosi. I vigili del fuoco hanno sospeso l’attività di recupero oggetti nelle abitazioni degli evacuati. Troppo rischioso. Il moncone est del ponte Morandi scricchiola. Il cigolio è stato avvertita nella notte ed anche stamattina.
Scricchiola il moncone est del ponte Morandi
Sono state attivate delle verifiche tecniche per accertare le cause del crepito proveniente dalla struttura. Finché non si avrà un responso la zona ‘rossa’ è stata interdetta anche ai mezzi di soccorso.
A dare l’allarme sono stati alcuni cittadini della zona, preoccupati dai rumori.
L’indagine del ministero dei Trasporti
“Prima si è storto, poi è caduto”. Il perché del crollo, ha spiegato Roberto Ferrazza, non è ancora chiaro. Il presidente della commissione del Mit, ieri pomeriggio, ha eseguito la prima ispezione sul luogo del disastro.
La riunione a febbraio
A determinare il crollo sarebbero state una serie di concause. Non solo la rottura di uno strallo, ma anche altri fattori non ancora individuati con certezza.
L’Espresso ha rivelato che proprio Ferrazza, nel febbraio scorso, partecipò ad una riunione con Autostrade per l’Italia: in quell’incontro venne prodotto un documento sulla deterioramento degli stralli della struttura. Una corrosione di circa il 20%.
Indagini parallele: da un lato la procura di Genova, con Francesco Cozza a coordinare gli investigatori, dall’altro il ministero dei Trasporti. L’obiettivo è lo stesso: certificare il perché della tragedia.
Le case agli sfollati
Oggi, intanto, saranno forniti i primi alloggi agli sfollati. Chi abita nelle case posizionate sotto al ponte Morandi è stato costretto ad abbandonarle. “Lo hanno fatto per la nostra sicurezza”, ha dichiarato uno dei residenti. La maggior parte di quei genovesi per ora è ospitato negli alberghi della città. Ma il premier Giuseppe Conte ha garantito che entro novembre saranno trasferiti in nuovi appartamenti.