Reggio Emilia, minaccia la moglie con un coltello: denunciato 46enne

Gravi minacce tra marito e moglie nell'emiliano

Reggio Emilia (LaPresse) – Scatti d’ira culminati addirittura con gravi minacce tra marito e moglie hanno visto l’intervento dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio Emilia in via Turri. Gli uomini dell’Arma, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un cittadino tunisino 46enne abitante a Reggio Emilia (RE). Al culmine di un litigio non ha esitato a impugnare un coltello a serramanico della lunghezza di 15 centimetri che ha puntato contro la moglie per minacciarla. Le urla della donna hanno fatto desistere l’uomo. Che ha poi posato il coltello sul tavolo. Nel frattempo la donna impaurita ha chiamato i carabinieri di Casalgrande, immediatamente intervenuti nell’abitazione. I carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio Emilia hanno ricostruito i fatti. Ed hanno sequestrato il coltello denunciando l’uomo alla Procura reggiana per il reato di minaccia.

Due giorni fa un cittadino romeno ha minacciato con un coltello alcuni agenti dei Carabinieri

I Carabinieri della Stazione Roma Casalotti hanno arrestato un cittadino romeno di 35 anni per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.

Ad attivare i militari è stata una telefonata giunta alla Centrale Operativa. Veniva segnalata infatti la presenza di un uomo che stava sostando in atteggiamento equivoco su un cavalcavia di via Aurelia. Paventando la possibilità che questo stesse lanciando dei sassi sulle auto in transito.

Il sospettato, alla vista della pattuglia dei Carabinieri che è subito intervenuta per verificare la pericolosa situazione rappresentata, si è dato alla fuga lungo i campi limitrofi. A quel punto i militari si sono gettati al suo inseguimento e, dopo pochi istanti, sono riusciti a raggiungerlo.

L’uomo, ormai in trappola, ha improvvisamente estratto dalla tasca un coltello, vibrandolo all’indirizzo degli uomini dell’Arma, minacciandoli nella sua lingua madre.

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