TRANI – Due anni fa la strage che travolse la Puglia: il disastro ferroviario di Andria-Corato costò la vita a 23 persone. I feriti, invece, furono 51. Due treni, il 12 luglio del 2016, si scontrarono alle 11 di mattina sul binario unico della tratta pugliese. Per la Procura sono 18 le persone che avrebbero avuto responsabilità in quella tragedia. Gli imputati lunedì prossimo compariranno dinanzi al gup del tribunale di Trani per affrontare l’udienza preliminare.
L’errore ‘umano’ nel disastro in Puglia
A coordinare l’indagini tese a far luce sulla tragedia sono stati i pm Alessandro Donato Pesce e Marcello Catalano. La Procura sostiene che alla base della tragedia ci sia stato un errore umano e non meccanico. Lo schianto si sarebbe potuto evitare: bastava eliminare il blocco telefonico su quella tratta.
L’udienza preliminare
Il tribunale lunedì affronterà le questioni preliminare: il gup valuterà le costituzioni di parte civile e potenziali richieste di rito abbreviato degli imputati. E’ ancora sotto sequestro l’area dove si verificò lo schianto: chi deve percorrere quel tragitto ora è costretto a farlo con ‘mezzi sostitutivi’ su strada.