Dl Dignità, Anzaldi (Pd): “Norme rinviate? Ennesimo pasticcio”

Il deputato del Partito democratico contesta il disegno di legge approvato dal governo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Michele Anzaldi

ROMA (LaPresse)“L’apertura di un’indagine della magistratura sull’iter de Decreto Dignità, nato in poche ore tra pasticci e retromarce per tentare di risollevare le sorti mediatiche di Di Maio dal protagonismo di Salvini, è ormai urgente e inevitabile”. Lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

Anzaldi contro la linea di governo Lega-M5S

“La modifica proposta in Parlamento da Lega e M5s sull’entrata in vigore delle nuove norme sui contratti a termine, che verrebbero posticipate all’autunno a causa dei problemi di applicazione, fa cadere i presupposti di ‘necessità e urgenza’ previsti dallo strumento del decreto legge. Che per sua natura entra in vigore immediatamente. Come fa a essere urgente un decreto che viene rinviato?”.

“Un lavoro malfatto che danneggia il mondo del lavoro”

“Mai si era assistito – prosegue Anzaldi – ad un lavoro così malfatto, che non soltanto danneggia il mondo del lavoro che verrà falcidiato da migliaia di licenziamenti, ma fa a pezzi anche la legge. Il 2 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo senza alcuna Relazione tecnica, senza alcuna copertura. Lo ha confermato il presidente dell’Inps Boeri. Che in audizione alla Camera ha detto, carte alla mano, di aver ricevuto la richiesta di Relazione tecnica proprio il 2 luglio, il giorno dell’approvazione”.

“Il decreto è stato poi sostanzialmente riscritto per dieci giorni, fino alla firma del Capo dello Stato del 12 luglio. Dopo la firma e l’invio alla Gazzetta Ufficiale, è stato lo stesso ministro proponente Luigi Di Maio a disconoscerlo, parlando di presunte ‘manine’ che lo avrebbero modificato nottetempo. Viene allora da chiedersi: cosa hanno approvato il 2 luglio i ministri? E’ opportuno che il Tribunale dei ministri faccia piena luce e appuri se non ricorrano gli estremi del falso in atto pubblico. #decretofalsità”, ha aggiunto.

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