Roma – La Lega ha proposto di estendere la sanatoria del dl Fisco anche alle entrate comunali, quindi anche ad Imu e Tasi, a patto che i Comuni siano d’accordo.
In un emendamento presentato dal Carroccio in Commissione Finanze, a Palazzo Madama, si prevede che gli enti locali “possono stabilire, entro il termine fissato per la deliberazione del bilancio annuale di previsione, l’esclusione delle sanzioni” con “riferimento alle entrate, anche tributarie, dei comuni, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale, notificati, negli anni dal 2000 al 2017, dagli enti stessi e dai concessionari della riscossione”.
Rca, già oggetto dell’attenzione del Governo
Un altro emendamento, sempre a firma del Carroccio, propone di raddoppiare la sanzione amministrativa per i recidivi sorpresi al volante di un’auto non assicurata.
Il Dl prevede una multa che oscilla tra gli 850 e i 3.400 euro
Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, in particolare, aveva chiesto una rimodulazione dei costi.
Nell’emendamento viene contemplata anche una “sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo del veicolo per quarantacinque giorni” e una “sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente per sessanta giorni”.
Va detto che in commissione Finanze, presieduta da Alberto Bagnai, sono arrivati non solo questi due, ma ben 578 emendamenti. Ben pochi potranno essere effettivamente votati (si inizierà la settimana prossima), anche perché per l’approvazione deve esserci l’accordo di Lega e M5S, come il recente caso della prescrizione insegna.
Il termine per la presentazione di emendamenti in Commissione è scaduto giovedì
A quanto si apprende, Governo e relatore non hanno proposto modifiche, ma si riservano la possibilità di farlo in futuro. Tra una settimana, alle 13 di giovedì prossimo, scadrà il termine per presentare gli emendamenti in Aula. E la stessa Aula di Palazzo Madama dovrebbe dare il suo voto finale sul pacchetto fiscale la settimana successiva, entro il 22 novembre.
Questo giovedì, sempre al Senato, è arrivata anche la protesta delle associazioni dei truffati delle banche, che hanno incontrato il governo e hanno denunciato una ‘manina’ responsabile di aver introdotto in legge di Bilancio una norma per proteggere gli istituti di credito, prevedendo la rinuncia a qualsiasi altro tipo di causa civile o penale nei confronti di Consob, Bankitalia o singole banche per chi accetti il rimborso del 30%. L’esecutivo, comunque, si sarebbe impegnato a “rimuovere” questa disposizione.