MILANO – Domani su Rai Storia, ‘Maxi. Il grande processo alla mafia’. Il 10 febbraio 1986 inizia il maxiprocesso a Cosa Nostra. Per la prima volta più di 400 mafiosi sono chiamati a rispondere di decine di reati, in un’aula giudiziaria di enormi dimensioni costruita per l’occasione. Anche la Rai si mobilita per raccontarlo, con una redazione ad hoc di fronte all’aula bunker, che tutti chiamano ‘l’astronave verde’. A raccontare il processo sarà Franco Licitra, giornalista di 50 anni della sede di Palermo, gran conoscitore del fenomeno mafioso, con Gianni, un giovane operatore arrivato da Roma a rinforzare il gruppo di lavoro palermitano, e Teresa, una montatrice appena assunta, giovane e appassionata: a loro e ai primi passi del processo è dedicata la prima puntata del ciclo ‘Maxi. Il grande processo alla mafia’, in onda domani venerdì 29 marzo alle 21.10 su Rai Storia.
Vari ‘personaggi’ presenti in aula
Questa fase embrionale vede i giornalisti della Rai alle prese con un lavoro complesso e caotico. Impegnati nel racconto del processo, sottoposto a un’attenzione mediatica di livello mondiale, mentre la Corte prende ancora le misure dell’enorme dibattimento, tra procedure burocratiche e lungaggini organizzative. Gli avvocati – tra i quali Federico Marsalis, palermitano, difensore di alcuni degli imputati – basano la propria strategia difensiva proprio sull’ingestibilità della macchina processuale. Intanto, i mafiosi ”ringhiano’ dalle gabbie, il vecchio boss Luciano Liggio prova a innervosire i giudici. Il pentito Salvatore Di Marco minaccia di ritrattare. Ma il 20 febbraio 1986 viene arrestato anche Michele Greco, detto ‘il Papa’. Il capo della Commissione mafiosa: il maxiprocesso può entrare nel vivo.
(LaPresse)