Quota 100, Uecoop: Con +12% addetti coop anticipano blocco sanità

Quota 100: con una crescita del 12% dei posti di lavoro e oltre duemila nuovi occupati negli ultimi cinque anni il sistema socio assistenziale delle cooperative 'anticipa' lo sblocco delle assunzioni previste dal Governo

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

MILANO – Quota 100: con una crescita del 12% dei posti di lavoro e oltre duemila nuovi occupati negli ultimi cinque anni il sistema socio assistenziale delle cooperative ‘anticipa’ lo sblocco delle assunzioni previste dal Governo. Nei prossimi tre anni per compensare mancanza di medici e infermieri in uscita dal servizio sanitario nazionale con Quota 100. È quanto emerge da un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative. Su dati Camera di Commercio di Milano Lodi Monza. In riferimento alle 104.390 richieste di accesso alla nuova pensione anticipata arrivate all’Inps fino a oggi e che coinvolgono anche la rete socio sanitaria nazionale.

Con l’aumento della speranza di vita che per gli uomini sfiora ormai gli 81 anni (80,8) mentre per le donne supera gli 85 (85,2) – evidenzia Uecoop – la sfida del futuro sarà continuare a garantire alti livelli di cure. Come assistenza, dall’infanzia alla terza età. Con un sistema misto dove pubblico privato dovranno sempre più sostenersi a vicenda per soddisfare tutti quei servizi che l’uno o altro non riescono a coprire. Dall’assistenza domiciliare ad anziani e disabili alla gestione delle case di cura fino ai centri psicosociali per portatori di handicap o di recupero per le dipendenze.

Uecoop svolge un’azione strategica sul territorio nazionale

Il mondo cooperativo, spiega Uecoop, svolge un’azione strategica sul territorio nazionale seguendo ogni anno oltre 7 milioni di famiglie. In un contesto che vede un progressivo invecchiamento della popolazione con più di 1 italiano su 5 (22,8%) che ha oltre 64 anni. Ci sono 2,2 milioni di persone che superano gli 85 anni. Si tratta di fasce di popolazione che fisiologicamente registrano un maggiore ricorso a cure, farmaci e assistenza. Ma con la quale non si esaurisce la domanda di servizi sanitari nonostante i problemi di bilancio delle famiglie con oltre 5 milioni di poveri a livello nazionale.

Infatti- spiega ancora Uecoop su dati Eurispes – il 23,2% delle persone ha difficoltà a pagare le spese mediche con i problemi maggiori per chi è solo. Si tratta di un segnale preoccupante a livello economico e sociale – evidenzia Uecoop. Che colpisce in particolare le zone del centro sud Italia con le isole che hanno il 43,5% delle famiglie in difficoltà sulle spese mediche. Contro il 9,9% del nord est e il 19% del nord ovest. Una problematica che riguarda più di 1 pensionato su 4 (27,7%) in un contesto dove ci sono oltre 4 milioni di pensionati che prendono meno di 750 euro al mese. Un terzo di loro non arriva neppure a 500 euro al mese. La sfida del futuro è quella di potenziare l’assistenza a fronte di 5,7 milioni di italiani. Che – conclude Uecoop – negli ultimi tre anni si sono indebitati per sostenere i costi per cure mediche.

(LaPresse)

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