CHIARAVALLE – Potrebbe esserci stata finalmente una svolta nella morte della donna uccisa a coltellate in casa a Chiaravalle lo scorso 17 luglio.
Il ritrovamento e la ricostruzione
In manette nella giornata di oggi è infatti finito un uomo di 57 anni, vicino di casa dell’85enne Emma Grilli, vittima di un’aggressione violenta e fatale. Era stato il marito della donna Alfio Vichi a ritrovare il corpo rientrando a casa dopo aver effettuato quelle commissioni che era solito fare quotidianamente. L’aveva trovata in cucina, in una pozza di sangue, dopo aver subìto colpi al collo, al torace e alle mani. La casa fu trovata dai carabinieri e dall’uomo totalmente in disordine, segno che probabilmente l’aggressore aveva in mente qualcosa.
Al tempo stesso, però, nessun segno di effrazione della porta di casa, ma cassetti aperti e rovistati e anche alcuni portagioie aperti. Secondo una prima ricostruzione pare comunque che la donna avesse in casa dei contanti e che l’uomo, che conosceva bene e da tempo i coniugi, mirasse proprio a quelli. Ci sono voluti oltre dieci giorni di indagini ma questa mattina probabilmente la svolta decisiva. Perché gli elementi raccolti dagli inquirenti hanno portato tutti all’uomo che ora verrà sottoposto non solo alle domande di rito ma ad un interrogatorio molto deciso. Anche perché, da come i medici e le forze dell’ordine hanno ritrovato la donna, era stato chiaro che la stessa avesse reagito all’aggressione. Una colluttazione, dunque, sfociata nel sangue. Almeno questa è una delle strade battute dalle forze dell’ordine che con l’arresto di questa mattina potrebbero aver fatto un enorme passo in avanti nella ricostruzione della vicenda.
C’è attesa per il responso dell’esame autoptico, vicino nei guai
Nei prossimi giorni, poi, le risposte dell’arrestato, il responso degli esami compiuti sul corpo della donna e dei rilievi effettuati nell’abitazione chiariranno ogni dubbio. Dando luce ad una storia al momento avvolta nel buio, nei dubbi e nell’incertezza sia della dinamica che del movente.