NAPOLI – Non si ferma la cosiddetta ‘rivoluzione verde’, vale a dire l’ondata di proteste che da circa un anno a questa parte combatte contro i principali responsabili del cambiamento climatico. Obiettivo primario degli eco-attivisti è quello di educare le future generazioni al rispetto del pianeta Terra, contrastando tutto quel che ne minaccia la sopravvivenza. Tra i numerosi movimenti nati seguendo la filosofia ‘green’ c’è senz’altro Fridays For Future, idealmente fondato da Greta Thunberg, 17enne svedese che ha dato vita al movimento divenuto poi globale. Ebbene, Fridays For Future, e in particolare Teachers For Future (organizzazione parallela che mette insieme tutti gli insegnanti che sentono la causa ambientalista) si schiera da sempre contro il greenwashing, termine inglese con il quale si definisce quella pratica, portata avanti da aziende e multinazionali, che, per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi sull’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti, porta avanti una strategia di comunicazione finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.
Nel mirino di Fridays For Future e degli insegnanti c’è oggi l’azienda Eni, accusata dagli attivisti proprio di greenwashing.
La mobilitazione dei docenti parte da un fatto. L’Associazione Nazionale Presidi ha siglato un accordo con la multinazionale per formare i docenti in vista dell’insegnamento dell’Educazione Civica che dovrebbe partire nelle scuole il prossimo anno scolastico. Una notizia che ha mobilitato gli insegnanti, i quali si schierano contro questa decisione, intenzionati a boicottarla. Secondo Teachers For Future, infatti, l’azienda Eni, colosso dell’estrazione petrolifera, non sarebbe indicata a svolgere la formazione dei docenti ‘green’ nelle scuole italiane.
“Come Teachers For Future Italia non possiamo che prendere le distanze da questa iniziativa, che coinvolge una delle grandi multinazionali tra le più responsabili dei cambiamenti climatici e della contaminazione del pianeta attraverso l’estrazione senza limiti dei combustibili fossili, che è già stata riconosciuta come colpevole di immani disastri ambientali, corruzione, sfruttamento dei paesi poveri, e che tenta di dipingere di verde la sua sua anima nera attraverso una costante e pressante attività di greenwashing. Non possiamo che invitare i docenti a boicottare l’iniziativa: Eni è e rimane il simbolo di quel sistema che anche come docenti vogliamo modificare per ottenere giustizia climatica e ambientale e combattere l’ecocidio”.
Docenti e genitori stanno aderendo alla diffida contro l’azienda promossa dal team “Legalità per il clima” indirizzata all’Associazione dei Dirigenti e al Ministero della pubblica istruzione.
E alla mobilitazione degli insegnanti seguirà quella degli studenti: in programma lunedì una manifestazione a Napoli degli attivisti di Fridays For Future contro il colosso italiano.