Firenze (LaPresse) – Un ciclone ha sconvolto la geografia politica della Toscana nella prima domenica d’estate. E come ogni ciclone anche questo ha un nome, ma anche un cognome: Matteo Salvini. Il leader della Lega e attuale ministro dell’Interno e vicepremier, infatti, ha puntato dritto sulla Toscana nell’ultimo giorno di campagna elettorale per i ballottaggi, con il dichiarato scopo di far saltare quello che ha definito “il sistema oscuro di potere della sinistra”. Ha riempito le piazze di Massa (Massa Carrara), Pisa e Siena, i tre capoluoghi di provincia chiamati al secondo turno per scegliere i sindaci.
Il risultato gli ha dato ragione: nelle tre città toscane, che dal dopoguerra avevano conosciuto solo amministrazioni di sinistra o centrosinistra, sono passate tutte al centrodestra. Così il rosso è diventato colore marginale tra le province della Regione. Solo Lucca, Firenze e Prato restano a guida Pd, mentre Arezzo, Grosseto, Pistoia, Pisa, Massa e Siena sono passate al centrodestra, con Livorno e Carrara al Movimento 5 Stelle.
Movimento 5 Stelle decisivo nella sconfitta del Pd
Proprio il voto pentastellato può aver fatto la differenza nelle sfide di Siena e Massa. Nella città del Palio, infatti, il candidato del Pd, il primo cittadino uscente Bruno Valentini, partiva in vantaggio dopo il primo turno. La rimonta del centrodestra, però, è stata inesorabile ed emozionante. Luigi De Mossi ha potuto festeggiare l’elezione con il 50,8% delle preferenze, poco meno di 100 voti.
Clamorosa l’affermazione del centrodestra a Massa. Anche nel comune apuano il sindaco uscente, Alessandro Volpi, del Pd, al primo turno era in vantaggio. Ma è stato battuto nettamente dal candidato di centrodestra, Francesco Persiani, che ha ottenuto il 56,6% dei consensi, raccogliendo buona parte di quel 15% di voti che al primo turno era andato ai Cinque Stelle.
A Pisa il candidato del centrodestra Michele Conti si è affermato con il 52,2%, battendo il candidato del Pd Andrea Serfogli. La città della torre pendente era l’unica in cui anche al primo turno il Centrodestra aveva superato l’avversario. Il potere del centrosinistra, inoltre, nel Pisano era già stato intaccato dalla vittoria della leghista Susanna Ceccardi a Cascina. Dalla cittadina alle porte di Pisa Ceccardi, nome nuovo ed emergente del Carroccio, ha costruito un vero e proprio laboratorio leghista, costruendo intorno a se un consenso crescente con strategie mirate sui temi della sicurezza e dell’immigrazione. Argomenti diventati decisivi anche nella campagna elettorale a Pisa e che hanno premiato Conti.
Poche le vittorie del Pd
Altri tre comuni erano arrivati al ballottaggio: Campi Bisenzio (Firenze), Pescia (Pistoia) e Pietrasanta (Lucca). Solo Campi Bisenzio è restato al Pd, con la conferma per un secondo mandato del sindaco Emiliano Fossi, che ha ottenuto il 54% dei voti contro il 45 della candidata del.centrodestra Maria Serena Quercioli. Ma nel popoloso comune alle porte di Firenze era già stato un risultato storico per il centrodestra aver raggiunto il ballottaggio.
A Pescia netta affermazione dell’ex sindaco Oreste Giurlani, che alla guida di una coalizione di liste civiche ha ottenuto 61,3% contro il 38,7 del suo avversario di centrodestra, Francesco Conforti. Pietrasanta, infine, ha visto l’affermazione di Alberto Giovannetti, candidato del centrodestra unito ed ex vicesindaco della precedente giunta guidata dal forzista Massimo Mallegni. Al ballottaggio Giovannetti ha avuto la meglio su Ettore Neri, candidato del Partito democratico, raccogliendo il 52,4% dei voti.
Nel 2019 tornerà al voto Firenze, e nel 2020 i cittadini toscani saranno chiamati a scegliere il nuovo governatore della Regione. Due appuntamenti cruciali per verificare quanto centrosinistra e sinistra possano ritrovare la forza per resistere all’assalto di centrodestra e M5S. Mai come ora la roccaforte rossa è stata messa sotto assedio ed è stata sul punto di crollare.