In Spagna si torna al voto per la quarta volta in quattro anni. La questione catalana al centro delle discussioni, la destra estrema che sale pericolosamente. E allora è inevitabile vivere queste ore al massimo della tensione.
La situazione prima delle elezioni in Spagna
Il presidente del governo in carica Pedro Sanchez afferma di aver previsto tutto, riferendosi a nuove elezioni appena sei mesi dopo l’ultima tornata elettorale e alle condanne emesse contro 9 leader dell’indipendentismo. Ciò che forse ha sorpreso anche lui come tutti gli altri è l’incredibile ascesa dell’ultradestra di Vox che pare possa arrivare anche a toccare quota 53 deputati sui 350 totali. I sondaggi dicono che, invece, il partito di Sanchez potrebbe registrare un leggero calo mentre la coalizione guidata da Pablo Iglesias, la ‘Unidas Podemos’ rispetto ad aprile sembra aver acquisito un maggior numero di consensi. Se le previsioni della vigilia dovessero essere confermate a favore del fronte di centrosinistra, a quel punto la palla passerà nelle mani degli stessi Sanchez e Iglesias che potrebbero avviare un negoziato per formare il nuovo governo.
Centrosinistra più avanti rispetto agli avversari
E la sensazione è che alla fine sarà proprio questo l’epilogo di una storia fatta di tensioni e polemiche senza sosta. Nel gruppo di centrodestra, infatti, il consenso raggiunto da Vox pare abbia in qualche modo sconvolto l’equilibrio generale e questo potrebbe portare ad un fronte tutt’altro che forte. Il blocco di destra, dunque, non dovrebbe riuscire a prevalere su quello di sinistra soprattutto se si concretizzerà il tracollo di Ciudadanos. Il partito di Albert Rivera, infatti, è stato di recente protagonista di una aperta campagna contro il nazionalismo catalano, cosa che potrebbe portarlo dagli attuali 57 deputati ad appena 18 seggi. Bisognerà attendere le 20 quando cioè saranno diffusi i primi exit poll. Qualche ora più tardi, poi, le previsioni potrebbero già trasformarsi in risultati ufficiali.