Energia: nel piano Ue taglio energia e prelievo extra profitti, price cap in stand by

in foto Ursula von der Leyen Foto John Thys, Pool via AP

STRASBURGO (FRANCIA) – Niente price cap ma un taglio del 5% ai consumi di elettricità, un prelievo del 33% sugli extra profitti delle compagnie di combustibili fossili e un tetto di 180 euro al Megawattora sui ricavi dei produttori di energia elettrica da altre fonti. Il piano della Commissione europea ha ricevuto l’ok dei commissari, ma sarà svelato nei dettagli solo domani.

L’energia sarà sicuramente tra i temi del discorso sullo stato dell’Unione che la presidente Ursula von der Leyen pronuncerà davanti alla plenaria del Parlamento europeo, su cui sono puntati gli occhi del continente e che ha già riservato una sorpresa: l’ospite speciale invitata dalla presidente della Commissione europea sarà la first lady ucraina, Olena Zelenska, già arrivata a Strasburgo per presenziare all’evento. “Il coraggio del popolo ucraino ha toccato e ispirato il mondo – ha rimarcato von der Leyen -. L’Europa vi accompagnerà passo dopo passo”.

Il conflitto ucraino si intreccerà ancora una volta con la crisi energetica scatenata dall’aggressione russa e domani l’Ue varerà il secondo grande pacchetto di misure, dopo quello di luglio sul gas, che sarà al vaglio dei ministri dell’Energia riuniti a Bruxelles in un nuovo Consiglio straordinario il 30 settembre. Non ci sarà il price cap, né quello sul gas russo, che comunque non avrebbe contribuito alla riduzione dei prezzi ma sarebbe stato una sorta di sanzione contro Mosca, né quello generalizzato verso tutti i fornitori.

L’opzione non è ancora esclusa del tutto, ma servirà del tempo per vederla maturare. “Stiamo andando in fondo nell’analisi di come un tetto orizzontale su tutto il gas importato in Europa potrebbe funzionare e le sue implicazioni”, ha affermato la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson. Il punto è che la misura andrebbe a colpire i fornitori globali, compresi gli alleati a cui l’Ue ha chiesto di aumentare le forniture. E poi c’è da distinguere tra il gas che arriva da determinati paesi via gasdotto e il Gnl che arriva via nave dal mercato globale.

La Commissione Ue prosegue nei colloqui con i fornitori con l’obiettivo di trovare una soluzione che non comprometta la sicurezza degli approvvigionamenti, ma la questione finirà sul tavolo dei ministri dell’Energia il 30 settembre e quasi certamente al vertice dei leader il 6 ottobre a Praga. Il governo italiano ancora spera in un accordo.

La proposta per il tetto europeo al prezzo del gas sarà “realistica, non troppo restrittiva, intorno al 60-65% delle quotazioni del Ttf oppure agganciarlo al prezzo del gas liquido”, ha spiegato il ministro alla Transizione Roberto Cingolani, sottolineando che già così “sarebbe un grande sollievo”. Il piano per risparmiare l’elettricità invece è ormai avviato. Ci sarà una riduzione obbligatoria del 5% del consumo di elettricità durante le ore di punta che copra almeno il 10% delle ore di ogni mese in cui i prezzi dovrebbero essere i più alti.

Viene inoltre fissato l’obiettivo indicativo di ridurre del 10% il consumo totale mensile lordo di elettricità in ciascuno Stato membro. “La Commissione vuole anche continuare a lavorare su un indice dei prezzi per il Gnl” alternativo al Ttf di Amsterdam, ha riferito la commissaria Simson, “non c’è la bacchetta magica per far tornare i prezzi al livello pre-guerra, ma abbiamo un pacchetto mirato per alleviare la tensione sui prezzi per i consumatori e vedremo se ci sono altre misure per contenere i prezzi, vedremo se sarà possibile farlo”. Come dire: la questione energia terrà banco ancora per molto e questo è solo il primo round.(LaPresse)

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