MILANO – Ergastolo per Cesare Battisti: la Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la pena detentiva del carcere a vita per l’ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il comunismo). Arrestato lo scorso dopo 37 anni di latitanza in Bolivia, Battisti è stato condannato per quattro omicidi commessi durante la fine degli anni ’70. I giudici hanno respinto la richiesta della difesa, sulla commutazione della pena in 30 anni di carcere. I giudici hanno però lasciato una porta aperta sulla possibilità di poter richiedere benefici dopo il passaggio di 3 anni e mezzo dall’inizio della pena.
Bocciata la richiesta della difesa, confermato il carcere a vita. Battisti potrà chiedere i ‘benefici’
Avrebbe scontato, al netto della pena, poco più di 20 anni di carcere. Questa la richiesta dei legali di Battisti che, chiedendo 30 anni di carcerazione al netto del ‘presofferto’. I Sei anni e mezzo di carcere già scontati dall’ex membro dei Pac non andranno a pesare perciò sulla durata della pena, che resta quella del carcere a vita. Battisti ha però la possibilità di chiedere i benefici. Passati un totale di 10 anni di carcere, quindi tre dopo i sei già scontati, potrà avvalersi di permessi premio, così come previsto dalla legge.
La teoria della difesa sulla ‘estradizione illegittima’, la procura: “Tutto regolare”
Per la difesa un’estradizione dal Brasile, per il sostituto procuratore un’espulsione dalla Bolivia: questo il ‘nodo’ che ha tenuto legato il ‘caso Battisti’. Una questione fondamentale per la decisione della pena, secondo l’avvocato Davide Staccanella, legale dell’ex terrorista. Nelle sei ore seguenti all’arresto di Battisti si sarebbero adottate procedure illegittime. In primo luogo, secondo il legale, perché è stato lo Stato italiano ad ‘andare a prenderlo’, appunto con un volo nazionale. Una violazione grave della prassi che avrebbe dovuto ridurre il periodo detentivo dell’ergastolo. “Non chiedo sconto di pena – sosteneva l’avvocato – ma l’applicazione della legge”.