Esplosione in fabbrica nel Napoletano, muore un operaio

Ottaviano, Vincenzo Lanza aveva 55 anni. Era appena tornato a lavorare dopo un periodo di cassa integrazione.

Il Team New Zealand alza al cielo l'America's Cup (Andrew Cornaga/Photosport via AP)
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di Giuseppe Letizia

Esplosione in fabbrica: un morto e due feriti. Ieri era il secondo giorno dopo il ritorno al lavoro. Alle sedici un boato squarcia l’aria nell’intero hinterland vesuviano. Finestre e vetri delle abitazioni giù come foglie. “Prima delle fiamme c’è stata una esplosione tremenda – raccontano i testimoni – sembrava un terremoto”.

Le fiamme devastano la fabbrica di plastica e gomma

A fuoco il capannone della Adler, che produce plastica e gomma, leader nella componentistica per auto. Qui gli operai erano tornati lunedì, per effetto dell’ultimo decreto governativo. Stavano svolgendo i turni con personale ridotto per il distanziamento. Tutti con mascherine e guanti, che prima di entrare si sono sottoposti al termoscanner per il controllo della febbre.

Al lavoro dopo la cassa integrazione

Sul posto si precipitano i vigili del fuoco e i carabinieri. Inutili i soccorsi per un operaio: Vincenzo Lanza, 55 anni, abitava a Ottaviano. Aveva terminato la cassa integrazione ed era tornato al lavoro. Viveva a poca distanza dal luogo dell’incidente. Appassionato di animali e calcio. Tifava Inter.

L’emergenza Covid e i post su Facebook

Sul proprio profilo social aveva postato sette giorni prima una intervista all’attore Claudio Amendola: “La fretta ci remerà contro, non siamo pronti a riaprire il 4 maggio”. Vincenzo aveva appeso fuori dal balcone di casa un tricolore e aveva lasciato lo slogan di questi giorni difficili: “Andrà tutto bene”.

I due colleghi feriti

Due suoi colleghi sono feriti: uno trasportato all’ospedale Cardarelli e l’altro all’ospedale di Nola, in condizioni più serie. Giuseppe Pisanti è il più grave. E’ ricoverato sotto osservazione. Secondo una prima ricostruzione, i tre operai erano gli unici in servizio nel reparto interessato dall’esplosione. Sarebbe avvenuta nella zona dei forni, distruggendo uffici.

La testimonianza di chi ha vissuto l’inferno

Vengono sgomberate le abitazioni nell’intero circondario. Pochi minuti più tardi una densa colonna di fumo nero si leva e copre diversi Comuni. Lo scenario è apocalittico: alcuni dipendenti, usciti indenni dalla fabbrica, raccontano di una esplosione che ha coinvolto un intero capannone. E poi fiamme altissime.

I rilievi dopo la tragedia

I carabinieri nei primi minuti non si sbilanciano e ipotizzano una fuga di gas, forse da una bombola usata nello stabilimento per le lavorazioni. Ma servono gli accertamenti tecnici per risalire alla causa dello scoppio e i materiali devono prima raffreddarsi. Con ogni probabilità questa mattina i pompieri effettueranno un secondo sopralluogo.

In fabbrica c’erano 70 persone

“Ci sono feriti, lo scoppio ha interessato la zona forni, 70 quelli al lavoro nello stabilimento oggi”, sono le prime informazioni che arrivano dalla fabbrica dopo l’esplosione. Subito dopo sono i carabinieri ad aggravare il bilancio dell’esplosione: “C’è una vittima, c’è poi una persona gravissima trasportata all’ospedale di Nola e un terzo ferito è stato soccorso al Cardarelli”.

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